La sottomissione sessuale è una pratica di coppia in cui, gli interessati decidono di ricoprire la propria posizione di dominatore o di schiavo e in alcune occasioni, di entrambi i ruoli in modo alternato.
È importante sottolineare che nulla viene fatto senza consenso. Tra i due amanti si instaura un vero e proprio rapporto di fiducia con delle regole precise da seguire e chi decide di sottomettere l’altro, non lo fa solo sessualmente.
I ruoli sono quelli del “master”, ovvero del padrone e dello “slave”, il sottomesso, che il più delle volte resta in silenzio, ubbidisce e asseconda le richieste del suo dominatore e così facendo, a differenza di quanto si può pensare, è il primo a provare piacere nel soddisfare i bisogni del suo compagno.
L’oggetto più utilizzato è il collare, segno di sottomissione totale ma si può disporre anche di corde, manette, fruste etc.
Gli amanti scelgono la cosiddetta “safeword” ovvero una parola che sarà utilizzata dal sottomesso in caso in cui voglia che il suo dominatore si fermi. Questa parola può essere sostituita anche da un gesto o un suono, che lasci intendere la necessità di non superare il limite.
Molto spesso si attuano dei veri e propri giochi di ruolo, la costante è la venerazione che lo schiavo dimostra al padrone, attraverso una serie di rituali.
Per quanto freddo questo rapporto possa apparire, per molti ha a che fare proprio con l’amore, come viene testominato da alcuni libri e film. L’importante è trovare il giusto equilibrio.
di Daniela Buonocore