I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone saranno accusati non più di omicidio ma di violenza. A sostenerlo è la stampa indiana, secondo cui il rapporto che la polizia investigativa indiana presenterà ai giudici non conterrà più l’imputazione per “aver provocato la morte” di due pescatori, ma di aver usato “violenza”, sempre in base alla Legge per la repressione della pirateria. I due soldati rischiano quindi fino a 10 anni di carcere.
Il Times of India sostiene che il ministero dell’Interno ha revocanto l’indicazione di utilizzare per la formulazione del capo d’accusa l’articolo 3 comma g-1 del secondo capitolo sui reati, a favore del meno categorico articolo 3 comma a.
Il comma g-1 sosteneva che chiunque, commettendo un atto di violenza contro una nave indiana, “provoca la morte di una qualsiasi persona, sarà punito con la pena di morte”. Il comma a sostiene invece che chi “commette un atto di violenza contro una persona a bordo di una piattaforma fissa o una nave e che mette in pericolo la navigazione sicura di essa sarà punito con la prigione per un periodo che può giungere fino a dieci anni ed è sottoponibile a multa”.
L’Indian Express ricorda che comunque contro i due marò sarà anche utilizzata la sezione 302 del Codice penale indiano, che implica una possibile condanna a morte. “Ma la possibilità per gli imputati di essere condannati alla pena capitale – conclude il giornale – è davvero bassa perché la loro azione non rientra nei casi eccezionali in cui è richiesta”.
La Critica