“In attesa di sviluppi, chiederemo alla Corte suprema indiana di far rientrare in Italia i due fucilieri”. Lo ha detto all’ANSA l’inviato del governo per il caso dei marò, Staffan De Mistura, dopo la riunione a Palazzo Chigi con il premier Letta e i ministri Bonino e Mauro. “Lunedì non ci aspettiamo una decisione della Corte – ha precisato De Mistura – ma sarà l’occasione per i nostri avvocati di insistere fortemente perché si accelerino i tempi”. I legali di Salvatore Girone e Massimo Latorre illustreranno alla Corte Suprema i contenuti del ricorso italiano presentato il 13 gennaio.
Il premier Enrico Letta, con i ministri Emma Bonino e Mario Mauro, ha deciso di “mantenere ferma la rotta, con una posizione decisa e determinata, alla luce della petizione presentata dall’Italia alla Corte Suprema indiana il 13 gennaio” sul caso dei marò. Lo ha detto all’ANSA l’inviato speciale del governo, Staffan De Mistura, al termine della riunione a Palazzo Chigi, “utile a fare il punto della situazione sugli ultimi sviluppi della vicenda”.
“Il ritardo inaudito” nella vicenda giudiziaria dei due marò e “l’applicazione della Sua Act (legge antiterrorismo, ndr) come linea rossa inaccettabile non solo per l’Italia ma a livello internazionale”: sono questi i punti della ‘petizione’ che gli avvocati dei due fucilieri illustreranno lunedì alla Corte Suprema indiana. Lo ha spiegato all’ANSA De Mistura. Nella riunione a Palazzo Chigi è stato notato che “oggi è esattamente un anno da quando (il 18 gennaio 2013) la Corte Suprema indiana ha ingiunto alla polizia investigativa Nia di accelerare i tempi per arrivare in pochi mesi, si era parlato di 3, alla conclusione delle indagini e all’inizio del processo”, ha spiegato De Mistura.
La Critica