Le elezioni Europee si avvicinano, ma purtroppo, come già accaduto in passato, non assistiamo molto spesso a dibattiti che parlano di Europa. Quest’anno poi, a causa della perdurante crisi, di una certa comprensibile rigidità di alcuni Paesi Europei, delle mancate vere riforme in Italia, coloro che cavalcano l’onda del malcontento per propri fini elettorali oltre che per distrarre dalle vere motivazioni per le quali l’Italia non si risolleva, hanno facile gioco a scaricare sull’Europa e sull’Euro colpe che invece andrebbero ascritte proprio anche a chi fa questo gioco dello scaricabarile.
Così, il tema dell’immigrazione clandestina, viene ridotto al “cattiva Europa che non ci aiuta”, senza avere una visione complessiva della cosa e, soprattutto, senza avere una proposta per risolvere o comunque limitare la questione. Si limita ad una faccenda di soldi, ciò che in realtà è più complesso.
Una gran massa di disgraziati preme ai confini dell’Europa, ma nessuno, nel continente, sembra in realtà preoccuparsene. Si nota anche un diverso atteggiamento nel trattamento degli immigrati tra i diversi Paesi Europei. Alcuni, come la Spagna, ha un atteggiamento piuttosto “ruvido” nei confronti di chi tenta di penetrare nel suo territorio illegalmente. Essa ha una enclave in Africa, in territorio Marocchino, Ceuta-Melilla, che protegge con degli sbarramenti dotati di “cuchillas” – lame taglienti – che, a detta del medesimo Ministro Diaz, non sono pericolose, poiché provocano solo ferite superficiali. In ogni caso.
I migranti si nascondo nei boschi della zona in attesa del momento favorevole per fare il grande salto. Capita, che durante questi tentativi, siano oggetto di lanci di gas lacrimogeni e di colpi di armi da fuoco caricate con palle di gomma.Malta ha riservato un trattamento più o meno simile e più di una volta ha scaricato la patata bollente alle autorità Italiane. Gli immigranti che in qualche modo riescono ad attraversare l’Italia giungendo alla frontiera Francese, vengono spesso respinti dalla polizia cugina.
L’Italia? Stando al Ministro degli Interni Alfano, ben 600.000 persone si troverebbero nel Nord Africa pronte a tentare la sorte ed “assaltare” la fortezza Europa, che, in verità, nei nostri lidi è assai poco tale. Una follia, insomma, perché nessuno è in grado di assorbire una simile quantità di persone in un tempo relativamente ristretto. Il nostro Pese ha speso ca, 230 milioni per il sistema di protezione per richiedenti asilo (Sprar) e, se non è già stato fatto, andrà rifinanziato. Notizie riportano che ogni immigrato costa all’Italia € 90 al giorno; se pensiamo ai famosi € 80 di Renzi al mese con i quali, secondo un’altra esponente del P.D. uno ci può campare due settimane, si capisce che qualche cosa non funziona.
Come se non bastasse, il Governo precedente ha avuto la bella pensata di mettere in piedi un servizio per la raccolta in mare degli immigrati, che potremmo definire “Marina Express”, dal momento che il compito è stato affidato alla nostra Marina Militare con un costo per il contribuente di 9 milioni al mese, su base annua 108 milioni. Vi immaginate la Marina Statunitense con portaerei, navi da battaglia e marines a bordo a fare la medesima cosa? Anche la Marina Australiana respinge in mare chi tenta di entrare clandestinamente nelle sue acque territoriali, mentre da noi si dice che non è possibile.
Ci chiediamo se per caso i nostri marinai siano contenti di questa situazione o si sentano, piuttosto, umiliati. I primi tempi, gli scafisti, i delinquenti che guadagnano fior di soldi sulla pelle di questi sventurati, non si fidavano e temevano di essere fatti oggetto di colpi di cannone o cose simili. Quando hanno capito che non vi era nulla da temere, allora si sono ringalluzziti ed anzi hanno aumentato il loro inverecondo traffico, perché tanto era chiaro che la nostra Marina avrebbe facilitato loro il compito finendo il lavoro per loro: basta avvicinarsi alle acque territoriali Italiane e poi lanciare un appello radio, a volte neppure quello. La Marina Militare Italiana farà il resto.
In pratica, suo malgrado, questa li aiuta ad aumentare il loro fatturato. Il bello è che anche se il Governo Italiano volesse fermare questo servizio, ormai non potrebbe farlo, perché probabilmente significherebbe condannare a morte molte persone. Di questo possiamo ringraziare il Governo Letta, mentre all’attuale possiamo ascrivere il “merito” della cancellazione del reato penale di clandestinità. Così entrano sempre più persone che poi fuggono dai così detti campi di accoglienza e vagano senza alcun controllo, alcune delinquendo.
Non solo, ma tra questa massa di disperati allignano due pericoli: che tra loro si infiltrino terroristi si Al Qaeda o altri gruppi e che malattie infettive da noi da tempo dimenticate. per le quali abbiamo fasce di popolazione che, non essendovi più la necessità, non sono state vaccinate siano potenzialmente causa di pandemie di proporzioni inimmaginabili. In questo bel quadro si inseriscono le varie cooperative rosse e bianche che hanno fatto degli immigrati un business pagato dallo Stato. Oltretutto, come se non bastasse, anche Caritas e Arci, tra gli altri, favoriscono la dispersione di queste persone.
Una delle ragioni per le quali l’Impero Romano cadde fu che sempre più popoli che vivevano oltre i confini, prima entrarono pacificamente, ma poi, quando furono troppi, cominciarono a premere belligerando. Dobbiamo arrivare ancora a questo punto? Insomma, pensiamo che la soluzione non sia quella Italiana e, almeno in parte, non lo sia neppure quella adottata dagli altri Paesi Europei. Infatti l’immigrazione va fermata e contrastata, per quanto possibile, ma non basta. Riteniamo, quindi, che occorra finalmente affrontare il problema da un’altra ottica, vale a dire cercando di migliorare le condizioni di vita nei Paesi che originano questa migrazione, anche perché non è giusto che una persona, per costrizione, si sradichi dal suo Paese e dai suoi affetti per lavorare.
Bisogna cercare di creare una sorta di “cuscinetto” attorno all’Europa. Per quel che riguarda noi, il fronte Sud e Sud-Est sarebbe opportuno se il Governo Italiano adottasse delle misure perché aziende Italiane investano là in produzioni ad alta intensità di mano d’opera, riservando invece le produzioni ad alto valore aggiunto all’Italia.
Ancora, il nostro Paese dovrebbe farsi promotore presso tutti i Paesi rivieraschi del Mediterraneo per la creazione di un’area di libero scambio, in modo che il Mediterraneo ridiventi un importante polo economico che porti ricchezza a tutti i popoli che vi si affacciano. Un Mare Nostrum, come ai tempi dei Romani; non quel servizio Marina Express inventato da Letta & Co. Oltretutto, pensiamo che da una simile situazione potrebbe ricavare giovamento il nostro Sud, che avrebbe finalmente un naturale sbocco per i suoi prodotti più di ora, soprattutto se venisse dotato di infrastrutture adeguate ai tempi.
Insomma, basta Marina Service Express, basta anche un certo atteggiamento che fa lamentare il Presidente della Camera del fatto che ci sia gente che va in alberghi a cinque stelle, mentre quei poverini devono arrangiarsi.Basta sofferenze, ma basta anche questo dispendio di danaro pubblico e citiamo Margaret Thatcher che disse: ” non esistono soldi pubblici. Esistono solo i soldi dei cittadini”.
Ci piacerebbe che in questa campagna elettorale venissero affrontati i temi europei ed anche quando ci toccano da vicino, mantengano comunque un taglio consono al tipo di elezione, ma, soprattutto, che si avanzino proposte serie per l’Europa, a cominciare dal problema dell’immigrazione.
Fabio Ronchi