Mentre in Francia Marine Le Pen festeggia la sua vittoria insieme alle altre forze che compongono la Destra, i soldati francesi continuano la loro missione in Mali, iniziata nel gennaio 2013. Nonostante la minaccia dell’esercito islamico sia stata neutralizzata in tutto il Mali e la schiacciante vittoria riportata dal candidato presidente Ibrahim Boubacar Keita, con un 77,6% la stabilità del paese sub sahariano è ancora minacciato da gruppi terroristici che operano ai suoi confini e penetrano sistematicamente nel suo territorio.
L’esercito francese ora si ritrova a dover affrontare un nemico che, seppur in inferiorità numerica e tecnologica, è maggiormente insidioso. Nelle ultime settimane, infatti, i militari francesi sono stati impegnati in una vera caccia ai terroristi islamici riportando comunque una grande vittoria, neutralizzando quaranta jihadisti, tra cui numerosi leaders del gruppo terroristico maliano AQIM (Al-Qaeda Maghreb Islamico).
Durante gli scontri a fuoco con i gruppi del terrore islamico, i militari d’Oltralpe hanno ucciso anche Omar Ould Hamaha conosciuto col soprannome “Barba Rossa” (tingeva la sua barba sistematicamente con l’hennè), leader storico di AQIM e del gruppo jihadista del Sahel Movimento per l’unicità e la Jihad in Africa Occidentale (MUJAO) con cui ha conquistato in nome della Jihad il nord del Mali tra il 2012 e i primi mesi del 2013, spaccando in due il paese e puntando a sottometterlo in nome di un governo teocratico prendendo a modello l’Afghanistan talebano, innescando così la guerra civile e l’intervento francese che ha posto la parola fine ai suoi sogni di potere.
Responsabile, insieme al terrorista islamico algerino Mokhtar Belmokhtar, nel gennaio 2013, dell’attacco alla raffineria della Amenas, nel sud dell’Algeria in cui vennero trucidati quasi tutti gli ostaggi non islamici, era divenuto il ricercato numero uno degli Stati Uniti nell’area dell’Africa sub sahariana oltreché dallo stesso governo maliano. Nel giugno del 2013, Washington arrivò a mettere una taglia di ben tre milioni di dollari a chiunque avesse fornito informazioni utili alla sua cattura.
Nei giorni scorsi il ministro della difesa francese, Jean-Yves Le Drian ha dichiarato:” Nelle ultime settimane abbiamo condotto operazioni che hanno contribuito a neutralizzare alcune decine di terroristi che cercavano di riorganizzarsi e in questo caso neutralizzare significa eliminare. La guerra è finita ed è stata vinta, non è terminata invece la lotta contro il terrorismo”.
Circa 1.600 soldati francesi sono attualmente presente in Mali, nel quadro dell’operazione Serval lanciata nel gennaio 2013 contro i gruppi jihadisti che hanno occupato il nord del paese. Il numero delle unità francesi dispiegata sarà comunque progressivamente ridotto a un migliaio nei prossimi mesi.
Intanto l’impegno della Francia contro il terrorismo islamico continua in tutta l’area del Sahel, con interventi mirati in Niger, Mauritania, Gambia e Repubblica Centrafricana.
Gian Giacomo William Faillace