Alle 00.41 di sabato scorso, il volo Malaysian Airlines 370 (nominativo radio MH 370) è decollato dall’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur alla volta di Pechino. Per questa tratta, la Malaysian Airlines, impegnava un Boeing 777-200 che era stato sottoposto a normale manutenzione il 23 febbraio scorso negli hangar della compagnia aerea presso l’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur. Durante i processi di controllo manutentivo, i tecnici, stando ai rapporti da loro stilati, non hanno riscontrato alcuna anomalia.
Una volta in volo, comunque, il comandante ha sicuramente innescato l’autopilota, ed il velivolo ha raggiunto in modo automatico la velocità e la quota precedentemente immesse dai piloti nel computer di bordo. Per i piloti, una delle priorità dopo il decollo è stato salire fino alla quota di crociera di circa 10.668 m ( 35,000 ft) e di garantire il mantenimento dei contatti con il controllo a terra.
Quaranta minuti dopo il decollo, quando MH370 è stato segnalato per aver perso ogni contatto coi radar e via radio al confine dello spazio aereo della Malaysia e Vietnam quando il controllo a terra di Kuala Lumpur contatta Ho Chi Minh per avvisare che l’aereo sta entrando nello spazio aereo del Vietnam che quindi contatterà il pilota. In questa fase, dopo circa 10 minuti di silenzio, il controllo a terra fa scattare l’allarme.
Stando alle dichiarazioni del generale Tan Sri Rodzali Daud, capo di stato maggiore della Malaysian Royal Air Force, ci sono indicazioni radar che dimostrano che il volo MH 370 ha effettuato un cambio di rotta. Le autorità sono anche perplesse sulla mancanza di segnali dell’ Emergency Locator Transmitter (ELT), faro di emergenza dell’aereo, che può aiutare i soccorritori individuare il velivolo.
Solitamente un’inversione di rotta viene effettuato quando un pilota non è in grado di procedere su un percorso di volo previsto e avrebbe dovuto informare la torre di controllo del traffico aereo della sua intenzione ma nessun segnale di soccorso è stato rilasciato. Il dipartimento dell’aviazione civile malese, tramite il direttore generale Datuk Azharuddin Abdul Rahman ha rifiutato di rispondere alla domanda se era possibile per un Boeing 777 disattivare tutti gli strumenti di informazione e di diagnosi e sparire dai radar durante un volo.
Un pilota di linea anziano ha dichiarato che un’inversione di rotta non è inusuale e si effettua a causa di un’emergenza medica, problemi tecnici o anche motivi di sicurezza. Nel caso specifico il pilota avrebbe dovuto informare le rispettive ATC (Air Traffic Control) e l’ufficiale ATC avrebbe a sua volta avvisato il suo omologo presso l’aeroporto dove MH370 avrebbe avuto intenzione di atterrare, al fine da organizzare le procedure di emergenza o comunque di soccorso, ma tutto ciò non è avvento.
Ora, a quattro giorni dalla scomparsa dell’MH 370, nonostante l’imponente dispiegamento di forze impegnato da ben cinque paesi, ancora il relitto del boeing non è stato individuato, nè un rottame in mare, nè un segnale da qualche sistema di localizzazione e nulla si sa in merito alle cause della sua sparizione. Solo tesi, supposizioni, che però, quando approfondite, sfociano nell’irrazionalità.
Si è parlato di due o quattro terroristi a bordo ma quale piano avrebbero messo in atto? Se la causa fosse stata una bomba a bordo, perché mai usare un commando di due o quattro uomini per un “lavoro” che uno solo avrebbe potuto compiere? Si è vero anche che con i passaporti rubati ad un italiano e ad un austriaco sono stati acquistati da un’unica persona, via web, e i posti prenotati contigui ma, personalmente, non escluderei che un acquisto di questo genere potrebbero averlo fatto, anziché dei terroristi, due spacciatori di oppio, molto attivi nel Sud-Est asiatico e con molti “affari” in Cina, quindi criminali si ma non terroristi suicidi.
Cedimento strutturale? Questa ipotesi mi sembra la più logica, ma come mai nessun may day è stato lanciato? Mi vengono in mente altri due incidenti in cui non venne lanciato alcun segnale mayday: il volo Lauda Air 004 effettuato con un Boeing 767 e l’American Airlines 587 effettuato però con un Airbus 300. In entrambi i casi l problematiche tecniche riscontrare e che furono causa del disastro, non diedero tempo ai piloti di inviare i segnali di sos.
Ora però c’è un nuovo elemento: l’inversione di rotta non segnalato. Quindi il volo fu dirottato? Attendiamo nuove rivelazioni e speriamo che per le 239 persone a bordo la terra sia lieve.
Gian Giacomo William Faillace