di Stefano Sannino
Il fascino del lusso è una calamita, è intramontabile: lo dimostra la classifica dei 150 marchi francesi più apprezzati del 2020, realizzata da Brand Finance ed utile a comprendere come la percezione globale di determinati marchi non dipenda necessariamente dal loro valore economico. Nonostante il disastroso anno di pandemia, il lusso non crolla, perde qualche punto ma tiene.
Il primo marchio fashion della classifica, risiede al quarto posto ed è proprio Louis Vuitton che si guadagna la posizione appena fuori dal podio nonostante un brand value calato del 15% nello scorso anno. Anche i marchi successivi fanno capo alla grande company del lusso LVMH e ricoprono il quinto posto, per Chanel (nonostante una perdita del 9%) ed il settimo posto per Cartier (con una perdita del -24%). Ottavo invece Hermès, che riesce comunque ad essere presente nella top ten sebbene abbia registrato un calo di valore del -7,7%.
Le posizioni più interessanti della classifica sono però quelle ricoperte da Celine (71esimo) e Kenzo (96esimo): due marchi che, nonostante abbiano registrato importantissimi aumenti di valore – rispettivamente il +105% ed un +62% – nel corso del 2020, non riescono a raggiungere l’importanza percepita degli altri brand connazionali.
Questa classifica, ancora una volta, dimostra che basta aumentare il proprio fatturato o il proprio valore in borsa per essere percepito come uno dei top gamer del lusso, ma che in questo campo tutto è dato dalla percezione che il pubblico ha di te. Non importa quindi che il valore di determinati brand storici sia in calo in tutto il mondo, importa solamente la percezione che le persone hanno di questi brand e nomi come Dior, Hermès, Cartier o Chanel resteranno sempre nell’Olimpo della moda e della gioielleria, a prescindere dal loro reale, materiale, valore economico.