“La candidatura a sindaco di Milano non e’ nella mia agenda”. È bastata questa frase pronunciata ieri dal ministro Lupi a Milano, per fare riaprire il dibattito sulle prossime elezioni amministrative 2016, sempre meno lontane.
Il ministro era ieri in città per presentare il nuovo coordinamento di Ncd a Milano, e ne ha approfittato per esprimere la propria posizione politica nel quadro più generale del centrodestra. “Oggi ci candidiamo – ha dichiarato il ministro – innanzitutto a presentare un nuovo centrodestra molto forte, molto giovane, che parte dal 5 per cento preso nella città di Milano da 30mila voti alle europee – ha detto Lupi – per rilanciare una presenza del centrodestra che purtroppo mi sembra che a Milano abbia mostrato tutti i suoi limiti”. “L’obiettivo è arrivare a nuova grande coalizione di centrodestra che si possa presentare fra due anni in modo credibile con una classe dirigente alternativa alla giunta Pisapia”. Il programma è “ripartire insieme dal territorio, con una nuova classe dirigente”.
Gli ha risposto la coordinatrice regionale lombarda di Forza Italia Mariastella Gelmini: “Per vincere il centrodestra deve tornare unito. È quello che ci chiedono gli elettori”. Così Gelmini, che continua: “Per vent’anni il Presidente Berlusconi ha tenuto insieme i nostri alleati facendo sintesi del meglio e non del peggio. Grazie alla sua visione le forze di centrodestra hanno catalizzato il consenso della maggioranza degli Italiani. Il suo impegno continua anche oggi come dimostra il suo appello all’unità dei giorni scorsi. Ai colleghi dell’Ncd e a Lupi diciamo che non ha senso ostinarsi a sottolineare solo le divergenze. L’obiettivo è includere e non dividere. È il momento di alzarsi sui pedali e di iniziare la nostra corsa per vincere, partendo da Milano. Una corsa che ha bisogno di umiltà e di rispetto per tutti i nostri alleati. Forza Italia lavora per un centrodestra forte e coeso. È l’unità che porta alla vittoria”. Così Mariastella Gelmini.
Meno unificante l’intervento di Riccardo De Corato: “Dopo anni di assenza ingiustificata, Lupi torna a parlare del Comune di Milano e tira fuori argomenti triti e ritriti dei quali non si sentiva il bisogno. Soprattutto in questo momento, durante la ricostruzione del centrodestra. Lupi invece di unificare spacca e lo fa oltretutto con argomenti che già tutti conoscevamo: pensi invece a trovare temi che raggruppino il popolo di centrodestra, argomenti unificanti, magari basati sulle primarie e sul modo col quale reinventare il centrodestra. Se invece deve tornare a parlare della prossima scadenza elettorale riguardante il Comune di Milano (dopo aver totalmente abbandonato la città per pensare solo alle questioni romane) per distruggere quello che stiamo costruendo, allora ne faccia anche a meno, eviterebbe così di dare una mano a Pisapia per governare altri cinque anni”.
Il ministro ha anche rinfocolato l’eterna polemica con la Lega: “Noi diciamo con chiarezza in particolare a Milano e in Lombardia che non accettiamo e non tolleriamo la linea estremista che la Lega di Salvini sta rappresentando”. “Non e’ pensabile che faccia la politica del doppio forno”, rispetto a “Maroni con cui stiamo governando non solo bene ma accettando le sfide di una nuova Regione”, ha detto Lupi. Poi si è rivolto ancora a Forza Italia: “La prima cosa che chiediamo a Forza Italia è di dire da che parte sta” rispetto anche alla “linea estremista della Lega che Salvini sta rappresentando”.
A Maurizio Lupi risponde a stretto giro Luca Lepore, capogruppo leghista in Consiglio Comunale a Milano: “Singolari per non dire bizzarre le affermazioni odierne a Milano del ministro Lupi che, rivolgendosi a Forza Italia in merito alla ricostruzione della coalizione di centrodestra in vista delle amministrative 2016, condannano presunte “linee estremiste” della Lega Nord di Matteo Salvini. Se per Lupi la linea estremistica della Lega Nord è quella che cerca di difendere gli interessi dell’Italia e degli italiani in Europa, di contrastare un immigrazione selvaggia e incontrollata con la difesa dei nostri confini e la creazione di centri di accoglienza direttamente in Africa, di tutelare il lavoro e i lavoratori, le partite iva, le piccole e medie imprese, di difendere le identità territoriali, la famiglia e le nostre radici culturali, beh, allora non possiamo dargli torto. Lupi stia sereno, la Lega Nord perseguirà la sua strada senza tentennamenti o cedimenti e non farà certamente la politica del doppio forno, cosa che invece sta palesemente attuando a livello nazionale il suo partito di centrodestra con una gamba nella coalizione del centrosinistra”. Così la Lega con Luca Lepore.
Le anime interne al centrodestra sono in evidente movimento, ma ancora lontane dal prendere una linea e una posizione comune. La conta dei voti non aiuta, visto che solo Forza Italia ha dimostrato di avere i numeri di un grande partito in città, mentre glia altri hanno avuto performance sotto le aspettative. Certo che se Ncd vuole davvero ricostruire la coalizione di centrodestra dovrebbe almeno smetterla di appoggiare un governo di sinistra. O comunque scegliere anch’essi da che parte stare.
Gabriele Legramandi