di Stefano Sannino
“Bisogna avere il Caos dentro per partorire una stella danzante”
Nietzsche è certamente uno degli autori più conosciuti in campo filosofico e di certo, la sua speculazione è la più inflazionata in assoluto. Il pensiero nietzscheano fu ritenuto in linea con il nazismo, con il comunismo ed oggi, viene utilizzato come fondamento da diverse scuole iniziatiche di matrice Occidentale, ma perché?
Tutta la filosofia dell’autore tedesco è basata su alcuni concetti così innovativi che hanno portato ad una distruzione graduale della metafisica tradizionale, in favore della costruzione di una metafisica nuova, ove il centro di tutto non è più Dio, ma l’Oltreuomo.
Se infatti nella tradizione precedente, la giustificazione di tutte le cose era questa fantomatica causa metafisica che conosciamo come Dio, Nietzsche riporta l’attenzione di tutti sull’uomo e sulla necessità in lui insita di evoluzione, di allontanamento dallo stato “scimmiesco” che caratterizza l’essere umano, per ottenere lo stato di Oltreuomo, ovvero di uomo che ha superato se stesso.
Non è difficile comprendere perché questo pensiero è stato letto dai nazisti come perfetto manifesto filosofico della loro corrente politica. Ma Nietzsche non ha mai avuto bandiera, né, tantomeno, bandiera nazista.
In “Così parlò Zarathustra”, possiamo leggere questo concetto dà subito, in particolare nell’affermazione di Zarathustra che ammonisce il popolo del primo villaggio in cui si reca a portare la sua saggezza. Egli, infatti, dice:“Io vi insegno l’Oltreuomo. L’uomo è qualcosa che deve essere superato. Che avete fatto per superarlo? Finora tutti gli uomini hanno creato qualcosa al di sopra di loro stessi: e voi volete essere il deflusso di questa grande marea e ritornare all’animale piuttosto che superare l’uomo?”
Questa frase, usata per ammonire la banale folla che si staglia di fronte al profeta, porta con sé tutte le fondamenta del concetto di Oltreuomo Nietzscheano, con la sua profonda esigenza di rinnovamento, di evoluzione e di cambiamento.
L’uomo, non è più sufficiente, c’è bisogno di qualcosa di più, di un superamento: poiché Dio è morto. Senza Dio, cadono tutte quelle sovrastrutture metafisiche che hanno sempre dato carattere di certezza alla vita umana: Bene e Male, Giustizia ed Ingiustizia, Virtù e viltà…etc etc. Senza queste certezze l’uomo è una scimmia senza punti di riferimento, ma proprio perché sono cadute queste sovrastrutture ecco che l’uomo può compiere il superamento estremo, l’evoluzione suprema.
Nietzsche non distrugge la metafisica per lasciare un nichilismo assoluto, un uomo cioè senza alcun punto di riferimento. Questo è evidente perché poche righe più avanti leggiamo un’altra esortazione che porta con sé la necessita di una nuova metafisica, di una nuova “religione dell’uomo”:”restate fedeli alla terra e non prestate fede a coloro che vi parlano di speranze ultraterrene!”
Restare fedeli alla Terra è l’invito che Zarathustra fa agli abitanti di questo villaggio, invitandoli poi a rifiutare le predicazioni di coloro che parlano di speranze ultraterrene e dunque di Dio e dunque della metafisica in senso tradizionale. L’unica cosa a cui l’uomo deve affidarsi per evolversi è la Terra, che porta con sé la materia, il piacere, il dolore, la speranza, la gioia e la tristezza. Solo restando fedeli a tutto ciò che ci rende “umani, troppo umani” l’uomo diventerà Oltreuomo e sarà finalmente il centro del suo Universo, della sua metafisica.
Non ci possiamo stupire che oggi, questa speculazione venga inglobata da moltissimi ordini iniziatici di diversi culti sia di mano sinistra che di mano destra: Nietzsche ha rovesciato i paradigmi della metafisica, incentrando tutto il pensiero sull’evoluzione, sull’ascesi di un nuovo essere umano. Scopo che, senza ombra di dubbio, è comune a moltissime religioni.
Questo è il grande paradosso di Nietzsche: ha distrutto una metafisica, per vedersi oggetto di studio di centinaia di metafisiche differenti.