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giovedì, 19 Dicembre, 2024

L’umanità del limite

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di Stefano Sannino 

Nella vita di tutti i giorni, ci troviamo ad affrontare limiti di ogni tipo: sociali, etici, legali, spirituali, fisici; tanto che il limite è diventato, forse senza volerlo, l’amico silenzioso che ci accompagna quotidianamente nel nostro cammino sulla Terra.
Nonostante il limite però ci tenga per mano e ci faccia sentire al sicuro, molti credono ancora che esso sia assolutamente negativo, che limitare, delineare e definire sia qualcosa contro cui l’uomo deve combattere. Dal canto suo, il limite invece, è l’amico più fidato nella nostra guerra contro gli istinti più brutali dell’umanità, il Virgilio che ci conduce verso la terra della libertà.
Che idea avremmo della libertà, infatti, se non conoscessimo cosa ci è proibito fare per legge, per etica, per morale?
È esattamente attraverso il limite, che possiamo conoscere la libertà assoluta, la quale però parossisticamente, diventa la prigione più terribile, perché ci rende schiavi dei nostri stessi istinti primitivi e selvaggi. Senza limiti, senza regole, senza leggi, senza indicazioni morali, l’uomo non è più libero di quanto non sia all’interno della società, con tutte le limitazioni imposte da essa.
In questo senso, ciò che il limite ci aiuta a fare non è imprigionarci da soli, bensì ci aiuta a definire noi stessi e ciò che ci circonda, trovandogli un ruolo ed un luogo nel mondo in cui viviamo. Grazie al limite, questo nostro fedele e silenzioso amico, l’essere umano può rimanere umano e non ritornare a quello stadio di animalità primitiva da cui proviene, in cui tutto era lecito, in cui nulla era proibito, in cui solo l’istinto conduceva alla libertà.
Tutto questo, il cittadino dovrebbe ricordare, prima di riversarsi nelle strade non appena le restrizioni anti-covid decadono; perché non avere un limite legale, non significa essere liberi di dare adito ai propri istinti o bisogni inferiori, né significa di non avere limiti imposti dalla responsabilità sociale che ci deriva dal vivere in una società. Libertà e limiti non sono un connubio impossibile, ed anzi, è solo in virtù dei secondi che possiamo ritrovare la prima.

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