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venerdì, 20 Settembre, 2024

LUCA BERNARDO PROBABILE CANDIDATO DEL CENTRODESTRA A MILANO. Ma la vera domanda è: qual è il programma?

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di Alessandro Giugni

Nella giornata di ieri, lunedì 5 luglio, Il Sole 24 Ore ha pubblicato sulle proprie pagine la cosiddetta “Governance Poll”, commissionata dal noto quotidiano economico-finanziario a Noto Sondaggi. Si tratta di un indice di gradimento tanto dei presidenti di regione quanto dei sindaci, realizzato tramite il confronto dei risultati delle ultime elezioni con l’attuale consenso. A colpire maggiormente è il dato relativo all’attuale Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il quale, con un calo pari a -2,7%, è scivolato all’89esimo posto della classifica. Una simile sorte è toccata a molti altri sindaci del centrosinistra (un esempio su tutti Davide Galimberti, primo Sindaco di Varese a non appartenere alla Lega dal 1993), mentre il centrodestra assiste a una costante crescita tanto del proprio gradimento quanto del consenso popolare.

A fronte di suddetti risultati, non può non stupire il fatto che ancora oggi i partiti del centrodestra non siano riusciti a individuare un candidato per le Amministrative di Milano che si terranno a ottobre. Dopo il rifiuto a candidarsi pervenuto da Andrea Farinet, ultimo di una serie di papabili nomi sfumati da settembre 2020 a oggi, il leader della Lega, Matteo Salvini, sembrerebbe orientato verso Luca Bernardo, classe 1967, laureato in Medicina all’Università degli Studi di Milano, Primario di Pediatria all’ospedale Fatebenefratelli, nonché, dal 2010, direttore ad interim del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Macedonio Melloni. Quello di Bernardo è un nome che troverebbe l’appoggio non solo dei partiti, ma anche di diversi settori della società civile, essendo un professionista fortemente apprezzato. È probabile che nella giornata odierna, nella quale è previsto un incontro tra i leader del centrodestra, verranno definitivamente sciolti i dubbi relativi alla personalità che sarà chiamata a rappresentare il cdx a Milano.

Il vero problema non riguarda tanto il nome, quanto il programma. I capisaldi dei progetti di Beppe Sala per il prossimo quinquennio sono chiari e ben definiti: potenziamento della “mobilità verde”, recupero dello spazio pubblico, digitalizzazione della città, attuazione del cosiddetto “Piano Aria Clima”.

Si tratta di una serie di proposte che costituirebbero la naturale prosecuzione di quanto fatto negli ultimi cinque anni, ma che non tengono conto delle esigenze di buona parte dei cittadini milanesi. Ed è qui che il centrodestra dovrebbe intervenire. Alcuni esempi. Chiunque viva a Milano ben conosce la situazione di totale abbandono e insicurezza che un numero sempre crescente di quartieri vive (recente il caso della maxi rissa avvenuta in Corso di Porta Ticinese). Prima di occuparsi della creazione di nuove piste ciclabili (gli effetti delle quali sono ben visibili in Buenos Aires, dove, a seguito dei recenti cambiamenti alla viabilità, tanto i commercianti quanto gli automobilisti quanto gli stessi ciclisti hanno subito pesanti danni, data l’impossibilità di parcheggiare e di scaricare le merci, una circolazione estremamente rallentata e i numerosi incidenti tra auto e bici), sarebbe forse opportuno occuparsi del recupero di quelle zone che versano in uno stato di degrado insopportabile. Basti vedere ciò che accade sotto i portici di Piazza San Babila, Corso Vittorio Emanuele II o Piazza XXIV Maggio, dove numerosi senzatetto sono costretti a rifugiarsi durante la notte, vivendo loro in condizioni disumane e, contestualmente, creando disagi ai gestori delle attività commerciali site in detti luoghi, gestori che ogni mattina sono chiamati a ripulire le adiacenze dei loro negozi da deiezioni e sporcizia. Un problema questo che potrebbe essere risolto recuperando alcuni dei 25 immobili in disuso di proprietà del Comune e adibendoli a strutture di assistenza sul modello di quanto fatto da altri paesi, uno su tutti la Danimarca.

Il centrodestra farebbe, dunque, bene ad affrettarsi non solo a confermare un nome per le prossime amministrative milanesi, ma anche e soprattutto a stilare un programma che risponda alle reali esigenze dei cittadini.

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