di Abbatino
“VACCA”, “SCROFA”, “PERACOTTARA”.
Queste sono le paroline “gentili” lanciate al leader dell’opposizione Giorgia Meloni, durante una trasmissione radiofonica, che dovrebbe fare informazione. In effetti di informazioni ce ne ha date, su un professore universitario, tale Gozzini di Siena. Un vero gentleman, radical chic, professore universitario, che si dilunga in una forbita digressione ricca di epiteti contro il capo dell’opposizione. Una volta contro Berlusconi si picchiava giù duro, tra offese pesanti, insinuazioni pseudo mafiose. Però era un uomo, non il gentil sesso. Adesso la sinistra radical chic si lancia sull’offesa ad una donna che non meriterebbe mai di essere offesa con parole di tal guisa, in quanto donna. Figuriamoci se poi un professore universitario che dovrebbe insegnare alle giovani generazioni si avventura in offese dimostrando cafoneria e assenza di educazione nei confronti di una donna. Stavolta si è passato il segno. Anche il capo dello stato Mattarella è stato costretto ad intervenire. Forse la politica non è mai stata così in basso, una donna eletta in parlamento a suon di voti, offesa apertamente con espressioni sconvenienti non solo per lei, ma in quanto donna. Le femministe , la categoria, il sindacato delle donne, rimangono in silenzio. Ma come uomini, si deve rimanere in silenzio? Oppure dobbiamo difendere una donna al di là della politica poiché la bassezza del linguaggio, l’assenza di educazione fanno male sempre anche contro la donna meno famosa? Figuriamoci se poi si tratta dell’unica donna leader di un partito italiano all’opposizione. Forse è il caso che la dialettica politica torni a livelli normali, educati come Berlinguer e Almirante, come Fanfani e Craxi. Non che la politica fosse così edificante all’epoca, ma almeno la dialettica era educata.