Ci furono una volta dei Paesi che subirono la colonizzazione Europea e dove la religione dominante della popolazione indigena era l’Islam. Finita la Seconda Guerra Mondiale, questo sistema cominciò sgretolarsi lasciando così delle Nazioni indipendenti, che bene o male avevano assorbito dal colonialismo strutture, metodi di Governo e, almeno in parte, costumi. Dopo di che, tra loro, ci furono quelle che mantennero quasi intatto ciò che gli Europei avevano lasciato, altre in cui si imposero dittature e che cominciarono a percorrere strade differenti.
Tuttavia la nostra impressione è che fino ad un certo punto, nella sostanza, rimase l’influsso occidentale, poi, piano piano, le cose cominciarono a mutare. Secondo noi ciò avvenne tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80. Se prendiamo per esempio il Medio-Oriente, contrasti e guerre ce ne furono diverse nella seconda metà del ‘900, ma la connotazione era di contrapposizione a Israele da parte dei Paesi Arabi confinanti oppure dettata dal fatto che le due superpotenze, U.S.A. e U.R.S.S., artefici della Guerra Fredda, usavano dei conflitti locali come “valvola di sfogo”, non potendosi affrontare frontalmente per le terribili conseguenze che ciò avrebbe comportato, nonché per cercare di aumentare l’influenza in una determinata area.
Come detto, a cavallo tra anni ’70 e ’80 scoppiarono delle guerre in Libano, sino a quel momento soprannominato la Svizzera dell’oriente, come conseguenza del fatto che la Giordania aveva scacciato i Palestinesi e questi si erano rifugiati nel Paese dei cedri, causando però problemi e contrasti, anche perché c’era il loro braccio armato, l’O.L.P., che era allora una organizzazione terroristica. In più, sullo sfondo, c’era l’Unione Sovietica per mezzo della Siria. Quindi, a quei tempi, il tema della religione era in secondo piano, ancorché presente.
La mutazione, crediamo, avvenne quando nel ’79 si insediò in Iran Khomenini, che finì per cambiare lentamente la natura di fondo dei contrasti in Oriente. Da quel momento, pensiamo, cominciò una separazione più o meno accentuata dei Paesi Musulmani dal’Occidente e da ciò di cui questo è portatore, nel bene o nel male.
Così, mentre l’O.L.P. finì per istituzionalizzarsi, perdendo sempre più il carattere terroristico, alla ribalta venne un altro movimento che nel 1987 si sostituì a quello, nell’aspetto terroristico: Hamas,
Questa organizzazione ha nel suo statuto fondante la distruzione dello Stato di Israele e la sostituzione ad esso con uno Stato Islamico Palestinese. Sicuramente chiarii negli intenti, sicuramente non condivisibili.
Per inciso, ricordiamo che l’allora Ministro degli Esteri Italiano, D’Alema, nel 2006 si fece ritrarre con esponenti dell’organizzazione terroristica islamica Hezbollah (nata nel ’82) ed in seguito nel 2007 prese le parti di Hamas. Questo la dice lunga su come sia messa la Sinistra Italiana e dell’antisemitismo strisciante di cui è pervasa. Votare per loro, significa votare per un altro mondo e contro l’Occidente.
Più in là, sempre in quegli anni, con l’invasione dell’Afghanistan da parte dei Russi, sino ad allora una Nazione in via di sviluppo dove le donne vestivano, come vediamo dalla foto pubblicata, all’Occidentale e che cercavano di ricoprire un ruolo attivo nella loro società, si ebbe come conseguenza la fuga o l’annientamento della classe dirigente che aveva in mente un certa idea di paese e che si sforzava di arricchirlo e modernizzarlo; morale, anche quello finì per staccarsi dai modelli Occidentali.
Potremmo dire che in quegli anni, dal nostro punto di vista, cominciò una involuzione di almeno una parte dei Paesi Islamici, forse, altri potrebbero sostenere che vi fu un ritorno alle origini ed in ogni caso si posero le basi dei nostri problemi odierni.
Il punto di svolta, il salto di qualità, se così vogliamo chiamarlo, del distacco tra Occidente e Islam avvenne con gli attentati a New York, Londra e Madrid. Sentitosi di fatto attaccato, l’Occidente rispose con le guerre prima in Afghanistan, poi in Iraq. Quest’ultima, si scoperse in seguito, del tutto ingiustificata. Ciliegina sulla torta, ci fu in tempi recenti un incomprensibile attacco alla Libia, che tanto ha danneggiato gli interessi Italiani e portato ulteriore instabilità nell’area, aprendo le porte all’integralismo islamico.
E’ chiaro che questi tragici aventi, non abbiano fatto altro che radicalizzare le parti e che, probabilmente, ha finito per suscitare un profondo odio per l’Occidente da parte di una fetta della popolazione Mussulmana. Il bilancio che se ne può fare, alla luce di quanto è a nostra conoscenza, è pieno di luci ed ombre.
La prossima volta esamineremo la situazione attuale, che nostro avviso, deriva da quanto sinora esposto.
Fabio Ronchi