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sabato, 16 Novembre, 2024

L’ITALIA A ZONE, SI TROVA PIÙ ROSSA, SPARISCE IL GIALLO, VEDE NERO

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di Abbatino
L’Italia torna a fermarsi: sul virus? Sui vaccini? No, prolifera il primo, scarseggiano come sempre i secondi. Nel complesso si torna indietro, al rosso, alle zone rosse che aumentano a dismisura. Si ferma ancora l’Italia, quella che produce, delle partite IVA, si riferma anche la scuola in molte parti dello stivale. Ma questa Italia che torna a fermarsi con interi comparti sempre più nel baratro, è la risposta efficace al virus che da un anno tormenta il mondo? Perché altrove non si ferma così la vita nazionale per combattere il contagio pandemico: la terza ondata può essere combattuta con il metodo della prima o della seconda, se poi il contagio continua a proliferare? Partiamo dal nodo vaccini a livello europeo e italiano: pochi e mal gestiti, come nella rossa Toscana, rossa perché i contagi sono saliti sopra la soglia di guardia, come da parametro. Chiudere i ristoranti a pranzo e a cena ha fermato la diffusione del virus? Perché se l’analisi dell’efficacia delle scelte si misura sui contagi si deve parlare apertamente di fallimento. Privare della libertà i cittadini ha fermato la diffusione? Zero o quasi, libertà, moltitudine di contagi. Quindi chi sta sbagliando? Perché dopo un anno è lecito domandarselo, dopo aver ammazzato l’economia con le chiusure improbabili, dopo aver perduto oltre cinquecento mila posti di lavoro senza debellare il virus dobbiamo dirlo se l’Italia a colori può funzionare così o serve davvero altro. Comunque, stando così le cose, il colore giusto per il futuro dell’Italia è il nero. Torneranno i fascisti?

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