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venerdì, 15 Novembre, 2024

L’INVENZIONE CHE CONSENTIREBBE ALLE ASTRONAVI L’ATTERRAGGIO SULLA LUNA

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di Veronica Graf

Uno dei problemi che potrebbe infatti sorgere, atterrando sulla Luna o su Marte, sarebbe la polvere pericolosa che appunto si accumula in superficie.
Per risolvere questo problema, la società americana Masten Space Systems, ha inventato un nuovo sistema per rimediare a ciò attraverso piattaforme di atterraggio solide.
Mancano solo due anni prima che la missione “Artemisa” venga lanciata per tornare sulla Luna, ma la NASA è preoccupata che la polvere lunare influisca sulla missione e cominci a causare danni.
D’altra parte, come ogni shock causato da meteoriti contro i tagli della superficie lunare di pietra e i minuscoli metalli chiamati regoliti che ne vengono staccati, si deve tener presente che la potenza del razzo dei moduli di atterraggio può originare crateri e proiettare tale materiale.
La regolite è in grado di danneggiare il modulo, le attrezzature scientifiche, o le strutture di un veicolo spaziale, o addirittura può colpire gli astronauti, danneggiando le loro tute spaziali.
Ma qual è la soluzione giusta per evitare questi problemi? Come si é detto al principio, l’ideale sarebbe quella di creare piattaforme di atterraggio che evitino di provocare tale materiale all’arrivo di un razzo.
Masten prevede che la realizzazione di tale costruzione costerebbe 120 milioni di dollari ad atterraggio, quindi per ciascuna missione riguardo il lancio di tali piattaforme.
Tuttavia, il loro sistema ridurrebbe i crateri e impedirebbe ai proiettili di regolite di colpire le navi.
Il team che lavora su questo progetto ha testato con successo la sua efficacia in moduli grandi come quelli da utilizzare nel programma Artemis.
Infine, i risultati hanno dimostrato che solo un’iniezione di particelle di alluminio di 0,5 millilitri di diametro sarebbe necessaria per passare attraverso il motore senza sciogliersi, anche se avrebbe un impatto sulla superficie ad una velocità di 650 metri al secondo.
Per il momento, questo progetto deve ancora essere messo al vaglio, anche se l’azienda è convinta che, se si dovesse riuscire nell’intento, questo potrebbe ridurre il costo per le esplorazioni e aprire la strada a nuove missioni sulla Luna, Marte ed altri luoghi del sistema solare.

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