Molte specie di bulbose si prestano a essere inselvatichite nei prati o in altri ambienti. Può essere una buona idea arricchire l’aspetto del nostro prato di casa, anche del più piccolo, aggiungendo qualche bulbo. È un’operazione facile, poco costosa e in grado di donarci grandi sorprese.
Cominciamo dal prato. Le specie più adatte all’inselvatichimento nel prato sono bulbose di piccola taglia e a fioritura precoce. Il manto erboso infatti viene tagliato spesso durante la stagione vegetativa e piante di grossa taglia non sopporterebbero un simile trattamento. Il colchico ad esempio, una pianta dotata di cormo che produce un bel fiore rosa, a calice, in agosto-settembre, cresce bene nei prati semi-incolti, dove il fieno viene tagliato al massimo due volte l’anno. Ma in un prato curato e costantemente tosato la pianta del colchico sarebbe danneggiata e morirebbe nel giro di poco tempo. Il croco o il bucaneve sono invece specie adatte. La loro taglia è davvero piccola. Inoltre la loro fioritura precoce fa in modo che al momento del primo taglio dell’erba le foglie siano già in fase di appassimento.
Il croco (Crocus spp.) è una pianta di piccola taglia. Presenta una rosetta di foglie sottili, filiformi, verde scuro, con una striatura bianca nel mezzo, avvolte in una guaina basale. Dal centro della rosetta di foglie nasce un singolo fiore a calice, di pochi centimetri di altezza (tre o quattro centimetri nelle varietà selvatiche e più piccole, dieci-dodici nelle cultivar più grandi). Ha un bulbo di uno o due centimetri di diametro, ricoperto da fibre fitte e parallele.
Per inselvatichirlo nel prato basta piantare i bulbi ad una profondità di due-tre centimetri. Personalmente ritengo sia meglio piantarli singolarmente e non raggruppati. Questo perché col tempo cresceranno e si riprodurranno facendo sempre più fiori. Certo, il primo anno il risultato non sarà eccezionale. I fiori saranno singoli e potranno sembrarvi radi, ma dovete pensare che a ogni primavera lo spettacolo si ripeterà con sempre maggior ricchezza.
Non disponete i bulbi in modo uniforme nel prato, ma create delle aiuole, delle zone. La cosa ideale è tracciare sul terreno il limite dell’aiuola e piantumare i bulbi all’interno. Tenete una distanza di dieci-quindici centimetri tra un bulbo e l’altro disponendo i bulbi della seconda fila sfasati rispetto a quelli della prima in modo da formare dei triangoli.
In commercio si trovano facilmente molte varietà di Crocus. Sono tutte valide per l’inselvatichimento. Vi consiglio però di acquistare le specie e varietà botaniche (selvatiche) che, seppur abbiano fiori più piccoli, garantiscono un effetto di “macchia di colore” molto bello. Potete anche mischiare diverse varietà, stando però attenti alle dimensioni. Se mescolate crochi grandi a crochi piccoli rischiate che i piccoli siano soverchiati dagli altri e risultino quasi invisibili. Alcune aziende produttrici vendono dei mix di diverse varietà già pronti.
Altra specie assai valida è il Galanthus nivalis o bucaneve. È un piccolo fiore a campanella, con sei tepali bianchi e verdi: tre corti interni e tre lunghi
esterni. Ha un piccolo bulbo di colore chiaro. Le foglie e i fiori spuntano in inverno e la fioritura è davvero precoce. Spesso i fiori nascono quando il terreno è ancora ricoperto dalle ultime nevi o dalla brina. Da ciò deriva il suo nome volgare.
Per la sua coltivazione valgono le regole spiegate per il croco. Un’unica variante va però segnalata: il Galanthus non ama essere piantato in dormienza. È quindi meglio comprare le piantine in vivaio durante l’inverno e piantarle nel prato. Piantare i bulbi durante la bella stagione o in autunno è più rischioso, ma può comunque essere fatto.
Spesso il Galanthus nivalis viene confuso con un’altra bulbosa che cresce selvatica anche nei nostri boschi: il Leucojum vernum. Le due specie sono molto simili e si distinguono per il fiore. Anche il Leucojum ha sei tepali bianchi e verdi, ma, a differenza di quelli del bucaneve, sono tutti della stessa lunghezza. Anche questa bulbosa può essere inselvatichita con successo nel prato seguendo le stesse regole sopra spiegate.
Anche alcune specie e cultivar di narciso possono essere piantate nel prato e inselvatichite. Per questo scegliete varietà nane e precoci e ricordate che ogni tanto (ogni cinque-sei anni) i bulbi vanno diradati. I Narcissus infatti producono molti bulbilli e se sono troppo fitti non fioriscono più.
L’inselvatichimento però non riguarda solo il prato. Potete piantare alcune bulbose anche sotto gli alberi, dove l’erba non cresce a causa dell’ombra delle fronde, o, addirittura, sui muri a secco, tra le pietre.
Per questo uso vi segnalo una specie diffusa nei nostri boschi lombardi: il Cyclamen europaeum o ciclamino. Nei boschi si trova la specie selvatica, piccola e graziosa, mentre in commercio se ne trovano cultivar di maggiori dimensioni. Nei vivai si trova anche il Cyclamen persicum, più grande. Per l’inselvatichimento però prediligo l’europaeum.
Il ciclamino ha un bulbo tondo e appiattito. Sul lato superiore è leggermente concavo mentre su quello inferiore è convesso. Piantatelo quindi con la parte convessa verso il basso o non attecchirà. Non deve essere piantato in profondità. Il Cyclamen, come gli Allium, necessita di stare in superficie. Fate quindi in modo che il bulbo sia affiorante per quasi la metà del suo spessore. Sotto gli alberi potete usare le cultivar più grosse, del colore che più preferite. Non ci sarà bisogno di diradamento. I Cyclamen non producono bulbilli.
Se invece volete dare un aspetto più aggraziato e dolce a un muro potete piantare i Cyclamen nelle fessure. L’ideale sono i vecchi muri a secco. Basta
inserire della terra nello spazio tra i sassi e piantarci il bulbo. Ho visto più volte dei ciclamini selvatici spuntati spontaneamente su vecchi muri.
Se non avete muri a secco potete costruire delle piccole tasche per il terriccio e piantare lì i vostri ciclamini. Considerate sempre però che queste piante non amano troppo il sole diretto. Scegliete quindi una posizione in ombra-mezz’ombra.
Per oggi ci fermiamo qui. Già vi immagino a comprare bulbi e a preparare palette e attrezzi vari per arricchire i vostri prati! Ovviamente quelle di cui vi ho parlato non sono le uniche specie che si possono inselvatichire, ma sono le più diffuse e facili da trovare. Anche alcuni tulipani, per esempio, sono adatti, ma indicare ogni possibilità occuperebbe decisamente troppo spazio. A voi sbizzarrirvi nella ricerca!
A presto!
Enrico Proserpio