L’Indipendenza appassiona, coinvolge, fa partecipare in prima persona i cittadini dei territori, è ‘altra’ rispetto all’assetto politico-istituzionale ed ai partiti che hanno reso questo paese un inferno fiscale, ribalta, pacificamente, il tavolo della ‘partita truccata’, del voto di scambio, si sottrae ai riti della vecchia politica, chiama in causa direttamente il problema dei problemi: il Sistema degli Stati-nazione centralisti, che solo danni hanno prodotto, guerre, burocrazie, parassiti e non hanno più ragione di esistere in un mondo globalizzato. E’ una battaglia ed una mobilitazione di scopo precisa che non comporta necessariamente partiti, personale politico da mandare nei Palazzi per 20 anni di seguito con l’illusione che faccia qualcosa di utile.
L’Indipendenza è l’unica battaglia con la quale richiamare all’espressione civile tutto quell’esercito di persone che ha staccato da un pezzo la spina al Sistema e che ingrossa, sempre di più, ad ogni tornata elettorale, il numero degli astenuti.
L’Indipendenza è l’alternativa!L’Indipendenza è uno degli obiettivi nobili, per il quale, può valere la pena sottrarre del tempo alla nostra battaglia quotidiana, individuale, contro lo Stato ladro. E’ una battaglia che può valere anche la pena di perdere momentaneamente, non toglie nulla a tutto il resto delle attività che possiamo fare per liberarci dal giogo in cui siamo stretti da decenni, compresa quella di espatriare o di sperimentare azioni di politica attiva mirate e convergenti a compattare tutto il fronte di persone che non sono colluse con questo Sistema che intermedia 2/3 della vita economica del paese.
In peggio non cambia nulla essere dei sostenitori attivi dell’Indipendentismo, per chi, a livello individuale, ha proclamato la sua dichiarazione d’Indipendenza dallo Stato da illo tempore.
Cristiano Mario Sabbatini