La tutela di ciò che si è creato è fondamentale per la crescita e l’innovazione
Circa l’86% del tessuto produttivo italiano è costituito dalle micro imprese. Ovvero quelle che hanno meno di 10 dipendenti e che si reggono pertanto sull’apporto lavorativo dell’imprenditore e dei suoi figli.
Queste realtà sono le più soggette a quella sfida ancora aperta non solo in Italia ma anche in Europa: il ricambio generazionale in azienda.
Le problematiche annesse a questa cruciale fase dell’azienda sono molteplici e sottovalutarne l’importanza significa minacciare la sopravvivenza della stessa impresa.
Quanto critico sia questo momento è testimoniato dai dati della Commissione Europea che indicano il 33% della sopravvivenza delle aziende al primo passaggio generazionale. Dato dimezzato al secondo passaggio.
La situazione italiana non si discosta molto da quella europea. Presenta, però, delle peculiarità che vanno ad aggiungersi a quanto sopra accennato.
Ad esempio, la scarsa capitalizzazione e una chiara suddivisione tra i beni “ familiari “ e quelli “ aziendali “, non solo al livello di poste contabile ma anche, e soprattutto, nella sensibilità dell’imprenditore stesso.
Il patrimonio immobiliare familiare è spesso inserito o nell’azienda e le posizioni dirigenziali sono spesso considerati come un “ diritto ereditario “.
Nel Patrimonio inteso come insieme di beni personali, le regole di trasmissione sono principalmente quelle della successione necessaria.
Nel caso in cui la successione tra generazioni coinvolge un complesso di beni aziendali, il problema di assicurare un graduale,armonioso e responsabile “passaggio di consegne”, è invece molto sentito.
La complessità della questione si concretizza nel momento in cui l’imprenditore è chiamato a fare un serio ragionamento in merito al proprio erede. Che non riguarda solo un rapporto fra due persone, ma coinvolge bensì la gestione di un sistema ben più articolato che comprende lo stesso imprenditore, la propria famiglia, l’azienda coi lavoratori e le relative famiglie e il contesto sociale di riferimento.
Anche per questo motivo è necessario pensare in anticipo a preparare in tempo i futuri protagonisti, successori e proprietari dell’azienda.
Vedendo questo momento come un’occasione, o meglio, un’opportunità di crescita non solo economica, con l’adeguamento dell’azienda alle nuove sfide di un mercato sempre più competitivo, ma anche culturale. Affinchè questo momento avvenga con metodo e serenità, diviene fondamentale mettere al riparo ciò che si è creato fino a quel momento sensibilizzando l’erede all’importanza della tutela aziendale, di immagine, dei soggetti apicali e all’importanza della tutela patrimoniale. Immobiliare, aziendale, personale e familiare.
Non limitandosi, pertanto alla sola formazione professionale e specialistica “ fatta sul campo “.
A fine Giugno, si terrà a Milano un evento formativo che verterà proprio su questa tematica. Il corso di alta formazione imprenditoriale in questione è denominato “ L’Imprenditore Invulnerabile “, curato, promosso e organizzato da Elite Business, società di servizi alle aziende specializzata nello sviluppo di progetti imprenditoriali e nella formazione professionale – “ Il nome del corso la dice tutta su quelle che sono le sue finalità. I temi toccati saranno di grandissima importanza. E quindi anche i professionisti che dovranno veicolare questi dati e informazioni dovevano avere non solo una comprovata conoscenza e esperienza professionale, ma anche e soprattutto comunicativa. E devo dire che il risultato ottenuto è stato eccellente “– così l’amministratore della società, Francesco Manfredi. Rivolta a soli sette partecipanti, la full immersion di due giorni ( 28 e 29 Giugno ) sarà condotta da tre protagonisti, habitué di questa tipologia di corsi e molto attivi e ricercati nei loro settori di competenza.
Enrico Fornito è un dottore commercialista e revisore legale. Autore di diverse pubblicazioni in materia di management, finanza di impresa e fiscale. Laureato in materie economiche e giuridiche, è stato operativo anche nei Nuclei di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Curatore fallimentare del Tribunale di Bergamo, dove ricopre anche l’incarico di consulente tecnico di Ufficio. Appartenente all’Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari e dell’Associazione Nazionale dei Consulenti Tecnici di Ufficio in materia bancaria e finanziaria.
Caterina Bruno, avvocato tributarista, rende consulenza e assistenza fiscale nelle relative materie con focus per il diritto immobiliare, fiscalità internazionale d’impresa e diritto doganale e delle accise.
Giornalista pubblicista, collabora con le più importanti riviste del settore. Ha curato il coordinamento dei lavori di redazione del volume “ gli strumenti di tutela del patrimonio nella più recente giurisprudenza “ edito dal noto studio Ferrajoli.
Membro tesoriere della Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, dell’Associazione Italiana Professionisti Giustizia Tributaria e dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati.
Infine, il dott. Paolo Cianciotta. Direttore di verifiche fiscali presso nuclei di polizia tributaria nonché di investigazione economica-finanziaria presso unità del Distretto Investigativo Antimafia.
Ufficiale della Guardia di Finanza, il dott. Cianciotta possiede mirate conoscenze in ambito tributario e di internal auditing, divenendo nel tempo uno dei professionisti e consulenti più ricercati in ambito di attività di gestione dei sistemi relativi ad organizzazioni complesse.
Tutti e tre i tecnici coinvolti hanno esperienza formativa e capacità comunicative di spessore che useranno per trasmettere le nozioni importanti su quelli che saranno i moduli trattati dall’evento formativo:
– la tutela patrimoniale dell’aziende
– la tutela legale dell’azienda conseguenti alla responsabilità dei quadri apicali
– la protezione finanziaria
– la tutela del marchio e dell’immagine aziendale
La brochure del corso può essere richiesta alla mail info@elitebusiness.it oppure scaricandola dal sito www.elitebusiness.it
Francesco Manfredi è anche vice presidente di un’associazione di stampo imprenditoriale, la Libera Imprenditoria Associata, i cui soci godranno di un’agevolazione del 10% sulla quota di adesione. “ La LIA è una magnifica realtà associativa composta da decina di imprenditori e professionisti molto operosi, concreti, che conoscono bene i sacrifici e il tempo che la conduzione e la realizzazione di un’impresa richiede. Una organizzazione che sta crescendo sul territorio lecchese e non solo, grazie alla creazione delle federazioni, un sistema di scambio di referenze e di business che contribuisce a incrementare il giro d’affari di chi partecipa a questi incontri “ – Manfredi, che aggiunge – “ LIA non è solo business. Le imprese aderenti hanno accesso anche a servizi di assistenza fiscale e legale, a un network di sconti e convenzioni e a eventi di approfondimenti in ambito professionistico “.
Fare impresa, oggigiorno soprattutto, è questione di innovarsi e crescere nel tempo con la cultura e la tutela di quanto, giorno dopo giorno si è riusciti a costruire. Consentendo, man mano, di modellare il cammino per un futuro più certo per quelli che un giorno guideranno l’azienda. Consapevoli di avere in mano un fiore che non appassisce nel tempo perché mantenuto vigoroso dalla cura, dall’attenzione e dalla responsabilità del predecessore.