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Roma, 6 maggio 2021
Oggetto: Le Terre alte di Sicilia per la Fiscalità di Sviluppo;
Le Zone Franche Montane costituiscono una misura di politica economica adottata dal Parlamento siciliano per il rilancio delle zone interne dell’isola che da tempo subiscono un lento processo di spopolamento. In tal senso, nella seduta n° 162 del 17 dicembre 2019, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato le “Disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia”, quale Legge voto da sottoporre, ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto regionale, al Parlamento della Repubblica, una scelta politica obbligata in assenza di corrette norme di
attuazione dello Statuto, in materia finanziaria. Al Senato, tale legge è stata annunciata nella seduta n° 189 dell’11 febbraio 2020 e il 6 maggio 2020, in sede redigente, è stata assegnata alla Commissione Finanze e Tesoro e, per i rispettivi pareri, alle Commissioni
1ª (Aff. costituzionali), 5ª (Bilancio), 10ª (Industria), 11ª (Lavoro), 13ª (Ambiente), 14ª (Unione europea) e Questioni regionali.
I pareri sono stati tutti resi con esito favorevole, anche a seguito di un’intensa attività istruttoria. Tuttavia, nella seduta del 16 Marzo 2021, la commissione Bilancio ha richiesto alla Ragioneria Generale dello Stato una relazione tecnica in merito alla copertura finanziaria indicata dall’ARS nell’articolo 6 e sugli emendamenti presentati, che di fatto intervengono sulla stessa. Gli emendamenti presentati sono coerenti con le prerogative di autonomia di cui costituzionalmente e legislativamente la Regione Siciliana esercita la sua potestà. Il testo delle “disposizioni concernenti l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia”, prevede agevolazionifiscali e previdenziali temporanee (in allegato la scheda di sintesi) per compensare l’oggettivo e complessivo degrado economico subito dai territori montani siciliani. Nella fase di avvio della iniziativa, il supporto finanziario avverrà con risorse dello Stato già nella disponibilità della Regione Siciliana. A regime, e successivamente alla normalizzazione dei rapporti tra lo Stato e la Regione Siciliana (attinenti alla corretta attuazione delle norme in materia finanziaria discendenti dall’applicazione dello Statuto Regionale), il finanziamento avverrà con le risorse proprie della Regione Siciliana, rinvenienti – in quota – dall’applicazione degli articoli 36 e 37 dello Statuto. La Legge, inoltre, è compatibile con le disposizioni europee sul regime degli aiuti di Stato ed è attivabile, ai sensi dell’art. 349 del TFUE, senza la previa notifica alla Commissione Europea.
Infine, si tiene a precisare che, tale impianto normativo di politica economica, pur essendo stato pensato in tempi antecedenti rispetto al recente provvedimento dello Stato Italiano, è coerente con le politiche del Next Generation EU, privilegiando di fatto l’iniziativa privata quale volano per una effettiva ripresa economica. Gli amministratori delle Terre alte di Sicilia e l’associazione ZFM Sicilia (coordinatrice del comitato) in rappresentanza delle rispettive comunità resilienti, quindi degli operatori economici, chiedono che il percorso istruttorio – sia al Senato della Repubblica che alla Camera dei Deputati -, si definisca nel più breve tempo possibile.
Oramai si attende da oltre 2012 giorni. Ogni ulteriore ritardo risulterebbe incomprensibile.
Il diritto di residenza che sta alla base del progetto di legge approvato dal Parlamento siciliano nel rispetto delle Leggi, merita ben più di un’attenzione.
Si rimane in attesa degli atti concreti auspicati i quali permetterebbero di guardare al futuro con fiducia.
l’associazione Zone Franche Montane Sicilia
i sindaci delle Terre alte di Sicilia