“E’ venuto a meno il rapporto di fiducia”. Chiara e lapidaria la nota rilasciata da Letizia Moratti, ormai ex assessore al Welfare di Regione Lombardia, che ha così rassegnato le sue dimissioni. Era il 2 novembre, sono bastati 4 giorni perché si sciogliessero tutti i dubbi in merito all’ultima mossa di Moratti e ci fosse la conferma che un altro membro di Forza Italia prende il volo verso il Terzo Polo. La tensione tra lei e il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, era nota a tutti ormai da tempo, così come da tempo si vociferava sulla possibilità che l’ex sindaco di Milano fosse pronta ad annunciare la sua candidatura alla presidenza.
In molti si erano audacemente spinti oltre nelle supposizioni, sostenendo che Moratti fosse sempre più vicina al Pd, ed invece si ha ora la conferma che la sua scelta sia stata più moderata. Se poi di “scelta” si può parlare. Forza Italia si sta ormai rassegnando ed abituando agli abbandoni, sempre più frequenti da quando Calenda ha dato forma a quel “centro” di cui evidentemente in molti sentivano la necessità. O forse, la necessità di tanti, è solo quella di avere un’alternativa, una possibilità che non sia rimanere tra le ultime file del proprio partito, ma neanche mollare tutto e finire nel dimenticatoio, una possibilità che stia nel mezzo, per l’appunto.
Ed ecco che il Terzo Polo diventa luogo di calda accoglienza per tutti i delusi, coloro che non sono riusciti ad avere la meglio nelle dinamiche ormai logore di un partito come Forza Italia. Come Gelmini, rimpiazzata da Ronzulli, ha preferito migrare in un partito che le permettesse di stare in prima linea e tornare ad essere prima donna, adesso è la volta di Letizia Moratti. Letizia Moratti che, dopo una carriera lunga e tortuosa, si sarebbe aspettata un nuovo avanzamento. Aspettative non senza fondamento, dal momento che, a detta della stessa Moratti, per convincerla ad unirsi alla giunta Fontana, in piena pandemia, le era stata promessa proprio la futura presidenza. Ma le cose non sono andate come preventivato e, a quanto pare, come sempre, un ruolo prestigioso è più importante e convincente di un credo politico, se oggi si possono ancora connettere tra loro due concetti come “credo” e “politica”.
Ecco quindi che Letizia Moratti correrà per il ruolo di Presidente di Regione Lombardia contro il candidato di centrodestra, forse sempre Attilio Fontana.
Ma la domanda da porsi a questo punto è la seguente: si può davvero aderire ad un partito per ripicca? Si può far propria una linea politica in base al tornaconto che se ne ricaverà?
La risposta è fin troppo scontata e prevedibile, è la stessa da sempre, ma nel caso ce la fossimo scordata, negli ultimi mesi, in molti, tra cui anche Letizia Moratti, ci hanno aiutato a ricordarla.
di Susanna Russo