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martedì, 19 Novembre, 2024

Legge elettorale, via libera al testo base. Renzi però avvisa: "Se salta l'Italicum salta anche la legislatura"

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La Commissione Affari costituzionali della Camera ha dato il via libera al testo base della legge elettorale. Hanno votato a favore dell’Italicum tutti i partiti della maggioranza (Pd, Ncd, Sc, Pi) e Forza Italia. Resta però la questione della delega al governo per disegnare i collegi elettorali: FI è contraria, mentre la chiedono tutti i partiti della maggioranza. E’ stato fissato per lunedì alle 13 il termine per la presentazione degli emendamenti.
“Abbiamo fissato per lunedì alle 13 il termine per gli emendamenti al testo base della legge elettorale. Inizieremo a votarli quella sera stessa, un quarto d’ora dopo la fine della seduta d’Aula, in notturna”, così Francesco Paolo Sisto (Fi), presidente della commissione Affari costituzionali della Camera e relatore della legge elettorale. Sisto assicura che “il testo arriverà in Aula mercoledì 29 e da lunedì lavoreremo anche tutte le notti”.
“Finalmente ho trovato nel Pd qualcuno con cui si può parlare e ragionare”. Così Silvio Berlusconi in una telefonata fatta all’assemblea provinciale di Potenza di Forza Italia. Riferendosi sempre a Matteo Renzi, ha aggiunto: “Sabato con il segretario Pd abbiamo dato il via non solo alla legge elettorale, ma anche alla prima importante riforma del nostro assetto costituzionale perché così com’è l’Italia non è governabile”.
“Si colloca la necessità di pervenire al più presto all’approvazione di riforme istituzionali”. E’ quanto scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al congresso di Sel di Riccione. “Riforme istituzionali – si legge – che rendano il nostro ordinamento più idoneo a fronteggiare, nel contesto europeo, le nuove esigenze poste dalla crisi e dalle sfide della competizione globale. Solo così sarà possibile sperare in un progressivo riavvicinamento alla politica da parte dei cittadini, la cui disaffezione per la cosa pubblica è determinata in larga misura dall’inefficienza di cui per molti aspetti le istituzioni danno prova, oltre che dai ricorrenti episodi di malcostume”.
“Questa è l’ultima chance anche per i parlamentari. Io più che fare l’accordo non posso. Se qualcuno pensa con il voto segreto di sgambettarlo non è che fanno un danno a me, fanno un danno a loro, perché la legislatura sostanzialmente vede il proprio fallimento”. Così il segretario del Pd, Matteo Renzi, sui rischi dei fallimenti della legge elettorale.
E, rivolgendosi ai sostenitori delle preferenze, Renzi dice: “Trovo un po’ strano che persone che magari i voti non è che li abbiano sempre presi polemizzino su questo argomento, un pochino mi sembra pretestuoso. Ma siccome io non sono malizioso dico: un punto d’intesa si troverà, l’Italia deve voltar pagina”.
Il sindaco di Firenze non ha dubbi sul fatto che per la politica sia l’ultima chance: “Dopo anni in cui hanno fatto i tavoli di lavoro, le commissioni, i gruppi di studio e i comitati dei saggi, in un mese abbiamo stretto su 3 punti fondamentali che comportano un miliardo di euro di risparmio, con Berlusconi e anche con Alfano c’è un accordo vero. O si chiude o si perde l’ultimo treno”.
La Critica
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