di Stefano Sannino
Mi sono soffermato molte volte a guardare antiche rovine, palazzi in decadimento, luoghi in completo abbandono. Ma lì dove la gente vede l’orrido, ho sempre visto la bellezza. Non una convenzionale e prorompente, ma silenziosa ed acuta, che ti tocca l’anima.
“Le rovine sono un dono. La distruzione è la via per la trasformazione”
Così recita Julia Roberts nella sua iconica interpretazione nel film “Mangia, Prega, Ama”, ed io non potrei essere più d’accordo. Le rovine ci insegnano che il decadimento e la distruzione non sono mai fini a se stessi, che a volte per trovare una via di rinnovamento, abbiamo bisogno di distruggerci. E così, l’uomo è esattamente come le rovine. L’essere umano è una rovina. Una rovina fatta di bellezza in disfacimento, fatta di rughe, di imperfezioni, di diversità.
Proprio come un antico edificio in decadimento, noi non siamo altro che un simulacro di bellezza, un tempio in cui essa viene celebrata nei modi più disparati e differenti.
Non c’è dunque da stupirsi se ad un certo punto della nostra vita, capiamo che la perfezione estetica non esiste, ma che la bellezza si cela lì dove spesso non abbiamo guardato: nelle nostre rughe, nelle nostre imperfezioni ed in tutti quei difetti che fino a quel momento abbiamo considerato delle “brutture” da nascondere.
Eppure, con il tempo, abbiamo imparato ad apprezzare proprio tutti i difetti che ci caratterizzano e che in qualche modo ci rendono noi stessi. Proprio quelle cose che abbiamo sempre reputato brutte, sgradevoli e contrarie alla bellezza, diventano improvvisamente la bellezza stessa. Perché la bellezza, non sta nella perfezione, ma nell’imperfezione; non sta nella costruzione ma nella distruzione.
Esseri belli, significa percepire, sentire, farsi travolgere dalla strabiliante ed ineluttabile verità: tutto finisce. Finisce l’amore, finiscono gli edifici, finiscono le nazioni, finiscono i nostri corpi.
Questa verità però non ci deve spaventare, ma deve piuttosto spingerci a godere di tutto ciò che abbiamo, che per quanto possa essere imperfetto è comunque bello.
Ed allora, in questa ultima domenica prima di Natale, giorno in cui simbolicamente il Sole muore, per trovare la sua rinascita, cercate la bellezza che si cela nel decadimento, nella rovina e nella morte. Solo così troverete la gioia della rinascita. Solo così riconoscerete di essere belli.