di Stefano Sannino
Uno degli aspetti meno noti, ma forse più interessanti della religione greca sono i cosiddetti misteri. Sparsi in tutta la Grecia e declinati nel culto di diverse divinità, i misteri erano particolari religioni che veicolavano simboli e messaggi iniziatici a coloro che ne facevano parte: l’accesso dunque, era riservato solamente agli iniziati.
Le religioni misteriche cominciarono ad introdursi in Grecia già in età arcaica, importate probabilmente dal Medio Oriente e dalla Ionia d’Asia (un’antica regione costiera dell’Asia Minore), ma fu solo in epoca ellenistica che conobbero la loro massima diffusione e popolarità, grazie all’azione di alcune sette che sarebbero poi passate alla storia: quella gnostica orfica, sopra tutte.
I rituali religiosi dei culti misterici venivano svolti all’interno di templi nascosti in luoghi naturali diroccati o in strutture che all’esterno apparivano come scuole o come altri spazi pubblici; gli adepti, quindi, riunitisi in questi spazi sacri, svolgevano rituali di purificazione, sacrifici, danze, rituali magici e anche banchetti vari, in onore della Divinità celebrata.
Guardando alle religioni misteriche greche, con gli occhi di uomini occidentali moderni, non possiamo che vedere una certa oscurità: in realtà, per quanto visti di cattivo occhio anche ai loro tempi, i culti misterici non erano affatto “culti del male”, ma rimanevano comunque all’interno del pantheon delle divinità greche riconosciute dalle Poleis del continente.
È il caso dei misteri di Eleusi, o Eleusini, dove si celebrava il rapimento di Persefone, figlia di Demetra, per mano di Ade, re degli Inferi. Ecco che in questo caso, gli adepti di Eleusi si riunivano quindi non tanto per festeggiare il rapimento in sé, ma il successivo ricongiungimento di madre e figlia che, simbolicamente, rappresentava l’eternità della vita che si trasmette da generazione a generazione e che quindi, volente o nolente, non si disperde mai.
I culti misterici si prefigurano quindi come religioni dal carattere iniziatico, talvolta mal accettate perfino ai tempi del loro svolgimento, ma dal potentissimo eco simbolico: tutto, in queste religioni, era riservato esclusivamente agli iniziati, unici degni – per i sacerdoti – di ricevere i segreti che l’iniziazione ai misteri degli dei comportava.