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mercoledì, 20 Novembre, 2024

Le mappe della classicità a Napoli Centro Storico e Rete Unesco

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Si intitola “Le mappe della classicità a Napoli/Centro Storico e Rete Unesco”, il dibattito in programma nella Basilica della Pietrasanta per martedì 9 aprile alle ore 10,00. L’incontro, che rientra nel più vasto programma “Olimpiadi e Acropoli dei Saperi”, rappresenta un momento di riflessione sulle mappe della propria interiorità, un appuntamento per ritrovare e riscoprire, in maniera simbolica, quelle coordinate che possono condurre, proprio grazie ai percorsi che rappresentano, le fondamenta della nostra cultura. Uno sguardo agli stabili punti di riferimento che provengono dalla grecità e dalla romanità, messaggi di autenticità e di bellezza. Si tratta di un progetto che nasce dalla sinergia tra Laura Colantonio, dirigente scolastico del Liceo Sbordone e Raffaele Iovine, presidente dell’Associazione Pietrasanta Polo culturale Ets. “A Napoli -spiega il dirigente scolastico Laura Colantonio – si può verificare la forza straordinaria di un fronte dell’intelligenza e del lavoro, coniugato con la scienza e la tecnologia, in sintonia con una categoria post-moderna per eccellenza che è l’arte, che sono gli artisti, forti e inguaribili assertori di una unione sacra tra teoria e prassi, tra concettualità e tecnica, continui fondatori e rifondatori della loro genealogia di nomadi ed erranti, vocati a dare luce ai grandi spazi e ai segreti luoghi della vita; con essi si devono misurare sociologi e urbanisti, architetti e paesaggisti, per fare in modo che il nostro destino non sia quello dei tristi custodi di una classicità grande di cui s’è persa la chiave, ma di protagonisti pronti a segnare il proprio passaggio, con forme durature di monumenti del nostro tempo”. Durante i lavori, patrocinati tra gli altri dall’Università degli Studi di Napoli Federico II e dal comune di Napoli, interverranno il critico d’arte Pasquale Lettieri, docente all’Accademia di Belle Arti di Napoli e Ugo De Flaviis, Presidente della Fondazione San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi. L’antica città di Neapolis sorse nel V sec. a.C. dove ancora oggi sono presenti i decumani, tra cui “Spaccanapoli”. Patrimonio dell’Unesco dal 1995, nel tessuto urbano si riconosce lo schema ippodameo del centro antico di epoca greco-romano: le vie principali plateiai (decumani) con orientamento E-O e stenopoi (cardi) che intersecano perpendicolarmente gli assi principali. Un tempo l’estensione della città era di 70 ettari e la sua agorà era 25 ettari. Oggi la piazza San Gaetano è il cuore del centro antico, dove un tempo si svolgevano le principali attività commerciali, di culto e politiche della città. “La classicità – evidenzia il critico Pasquale Lettieri – la dobbiamo tenere come punto cardinale, entro cui sono possibili infinite escursioni in tutte le direzioni, quindi come vera e propria filosofia inverata e filologia della conoscenza. Chi non possiede senso della storia, non conosce l’originarietà, non può accedere all’originalità, perché è costretto a cadere nell’astratto furore, che è un dato umorale, emozionale, un ruggito di forza inconcludente, impotente e incapace”. Lo storicista pensa di potere trovare nel passato i modelli di “perfezione” del presente e lì è possibile trovare tutto quello che fa capire perché siamo così, come se noi fossimo, legati meccanicamente, più che intellettualmente, ad un passato modellante e quindi, nel presente, in ciascun presente, non possiamo che essere così come siamo, mentre la questione è molto più contaminante e controversa e il nostro legame con il passato è proporzionale alla debolezza del presente, dell’attualità e viviamo in un’etica in cui ci si immagina legati al passato. La storia ipertrofica, non permette all’attualità di manifestarsi in tutta la sua potenzialità in quanto tramuta la ricchezza dalla tradizione in tirannia del tradizionalismo, genera sfiducia nelle forze intellettuali e morali, mentre è necessario che i modelli classici non diventino modelli imitativi, ma un’autentica scuola di libertà.

“Napoli è un teatro in cui tutto sembra ‘normale’, – sottolinea Raffaele Iovine – ma è combattuto tra il sonno vulcanico del Vesuvio e il bradisismo dolce di Pozzuoli, non dimenticando che Pompei è stata per millenni sotto cenere e Baia ride tutt’ora in fondo al mare”.

Letizia Bonelli
Giornalista ed esperta web reputation

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