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venerdì, 22 Novembre, 2024

LE INUTILI POLEMICHE SULL’ITALIA CHE NON SI INGINOCCHIA

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di Gabriele Rizza
Il processo di americanizzazione politico e culturale italiano sembra arrivato ad un punto di non ritorno: la nazionale italiana di calcio sta regalando un sogno, un momento di spensieratezza e orgoglio dopo un anno di grandissime difficoltà, sofferenze e privazioni, ma c’è chi, nei salotti buoni della società e delle stanze del potere, antepone all’unità del Paese e allo sport un certo conformismo globale sradicato dalla realtà locale. È quanto successo dopo la partita Italia – Galles, quando prima del fischio di inizio della partita, cinque calciatori italiani si sono inginocchiati insieme ai gallesi in solidarietà al movimento Black Lives Matter, come già successo durante altre manifestazioni sportive nell’ultimo anno. A qualcuno non è andata giù la libera decisione dei sei atleti italiani che non hanno ritenuto opportuno prendere parte a questo gesto. Le polemiche sono arrivate un po’ dai social, un po’ da ex atleti in cerca di affermazione sociale come Claudio Marchisio, e ovviamente, anche da chi in questo momento dovrebbe pensare a tutt’altro, Enrico Letta. Intervistato dalla Gruber a Otto e mezzo, il segretario del PD ha tuonato: “Vorrei fare un appello ai nostri giocatori: che si inginocchino tutti, perché francamente l’ho travata una scena pessima”. Se è pessimo lasciare libertà di espressione a dei ragazzi che giocano a calcio e che hanno piena libertà nel modo e quando esprimere le loro opinioni, allora siamo d’accordo con Letta, ma non è questo il caso.
Evidentemente i sei calciatori della nazionale italiana non hanno ritenuto opportuno dimostrare la loro contrarietà al razzismo durante un evento sportivo, ciò non vuol dire essere meno sensibili alla causa, semplicemente ognuno dimostra le proprie idee nel modo e nelle sedi che ritiene più giuste. Abbiamo importato dagli Stati Uniti questa convinzione che i personaggi pubblici debbano essere socialmente impegnati, quando invece sono prima di tutto dei professionisti, che sia nello sport e nello spettacolo. Charles Leclerc, pilota della Ferrari in F1, subì feroci critiche per non essersi inginocchiato insieme a tanti altri piloti ed è stato costretto successivamente a esprimere la propria contrarietà al razzismo, per lui semplicemente “il razzismo è una cosa seria che non si combatte con questi gesti”, si può essere d’accordo o meno, ma non ha meno valore di chi invece ha partecipato al gesto di inginocchiarsi.
Enrico Letta dovrebbe invece essere felice di non avere calciatori conformisti e che cercano le copertine, alcuni hanno partecipato, altri no, ma almeno sappiamo che è una nazionale fatta di uomini coscienti e liberi che pensano a giocare a calcio e a regalare emozioni agli italiani, e se si inginocchiano è loro libera scelta e non un imposizione.

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