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sabato, 23 Novembre, 2024

LE BIANCANE: UN GEOPARCO CHE ISPIRO’ DANTE ALIGHIERI

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di Fabiola Favilli

Versan le vene le fummiere acque

Per li vapor che la terra ha nel ventre

Che d’abisso li tira suso in alto

Dante Alighieri, Libro Sesto delle Rime

Dante per descrivere l’inferno si ispirò ad un luogo reale, dove il calore esce dal terreno formando sbuffi di vapore che hanno un intenso odore di zolfo; qua la vegetazione non si sviluppa se non ai bordi di piccole colline bianche, con locali cristallizzazioni di zolfo nativo che ne venano il pallore lunare.

Siamo in Toscana, nel comune di Monterotondo Marittimo, dove la provincia di Grosseto confina con quella di Pisa. Qui la crosta terreste è più sottile che altrove – 7 km contro la media di 20/70 Km – ed il calore del magma offre manifestazioni geotermiche tutto l’anno: il Parco Nazionale delle Colline Metallifere è un geoparco europeo con uno straordinario patrimonio di rocce in cui è possibile fare escursioni e visitare il museo Mubia, recentemente inaugurato.

La passeggiata è di circa 2,5 km, ha un dislivello di 45 mt ed è classificata di medio-bassa difficoltà: la zona presenta una vegetazione prevalente di Sughere (Quercus Suber) e di Brugo (Calluna Vulgaris), tipica dei suoli acidi, che incornicia le cosiddette Biancane, rocce in cui l’idrogeno solforato proveniente dal sottosuolo trasforma per reazione chimica (lisciviazione) il calcare in gesso, le arenarie in argille plastiche, mentre il diaspro rosso subisce una dilavazione dell’ossido di ferro e diventa bianchissimo. I fluidi geotermici arrivano in superficie ad oltre 100 gradi, dando luogo a fenomeni diffusi ed affascinanti:

soffioni, cioè getti di vapore dal terreno asciutto

bulicame, una sorta di sorgenti in cui le acque geotermiche sono in continuo ribollimento grazie ai gas endogeni, così come i lagoni, che sono più grandi ed alimentati anche dalle acque meteoriche e possono spingere spruzzi d’acqua a diverse decine di centimetri in altezza

putizze, termine onomatopeico delle emanazioni di idrogeno solforato, dal caratteristico odore di uova marce

mofete, emanazioni di anidride carbonica direttamente nell’aria o all’interno di pozze d’acqua meteorica

Qui nel 1777 Umberto Francesco Hoefer scoprì il “sale sedativo di Homberg”, utile per le malattie degli occhi, e dall’inizio del XIX secolo si iniziò ad estrarre l’acido borico dalle acque termali sorgive per produrre quel medicinale, tutt’ora utilizzato. Le acque boriche erano ritenute efficaci fin dai tempi degli Etruschi per curare le malattie della pelledel fegatodei reni e le artriti; mentre ad oggi l’acido borico trova impiego anche nella produzione di smalti per le ceramiche e nell’industria del vetro.

A Monterotondo Marittimo la produzione di energia elettrica da fonte geotermica fu iniziata nel 1916 e non  è mai stata interrotta: le attuali quattro centrali coprono con la loro attività il 70% del fabbisogno energetico della provincia di Grosseto.

Il Parco offre un’indimenticabile esperienza tra colori, odori, sibili e sensazioni ancestrali. I bellissimi boschi di macchia mediterranea che lo incorniciano portano lo sguardo verso il mare e l’Isola d’Elba: ecco spiegato il toponimo “Marittimo”!

 



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