di Martina Grandori
Un grande orgoglio italiano che fa bene all’animo di questi tempi durissimi di trincea. In un attimo un virus fra i 400 e 500 nanometri ci ha fatto sperimentare cosa voglia dire essere additati dal mondo come untori, in Italia siamo questo, untori, un paese impestato. E in questo scenario disperato, ecco una notizia che ci deve assolutamente inorgoglire.
Tanto. “Dobbiamo salvare la nazione” spiega Giuseppe Preziosa, fondatore della Siare Engineering nel reportage pubblicato da fanpage.it, l’azienda che nelle prossime settimane con turni lavorativi serratissimi, consegnerà vitali ventilatori polmonari ai nostri ospedali. È di pochi giorni fa che l’azienda di Valsamoggia, bolognese, l’unica in Italia a produrre ventilatori polmonari (sono quattro aziende in tutto il mondo, le altre sono una svizzera e due tedesche), considerata una piccola multinazionale, un export pari al 90% della produzione, ha deciso di convogliare tutta la produzione qui in Italia, e di vendere praticamente al prezzo di costo i ventilatori, rinunciando praticamente ad ogni margine e non solo.
Queste apparecchiature sono gli unici macchinari in grado di salvare le persone da Coronavirus in maniera più grave. ”Un ventilatore polmonare, costa in media 17mila euro ma abbiamo accordato alla Protezione Civile, il 50% meno del prezzo medio. Abbiamo scelto di dimezzare il prezzo perché l’Italia ha bisogno di noi” ha spiegato Giuseppe Preziosa, direttore generale di Stare Engineering. Nelle prossime settimane Siare Engineering consegnerà 90 ventilatori polmonari agli ospedali lombardi, 174 a quelli dell’Emilia-Romagna e 56 a quelli del Piemonte. “Normalmente riusciamo a produrre 40 ventilatori polmonari a settimana. Ora la richiesta arriva anche a circa 130, fino a 500 macchine al mese. Parliamo di 200 macchinari da consegnare entro luglio per far fronte all’emergenza sanitaria “continua Giuseppe Preziosa.
Un sistema produttivo che da qui in poi non si fermerà mai, ritmi molto serrati per far fronte a questa emergenza, per soddisfare una produzione extra ordinaria. Impariamo tutti da questo imprenditore che fino a pochi giorni fa conoscevano solo gli addetti ai lavori, ora esempio di quella italianità che deve fare invidia al mondo, battendo stereotipi e pregiudizi. America prendi nota.