di Gabriele Riza
Questo giornale non si è mai risparmiato nel sottolineare le varie ipocrisie e contraddizioni del mondo della sinistra liberal, capitano in Italia da vari personaggi dei media e della politica, Laura Boldrini su tutti. Proprio colei che in questi giorni è entrata nel vortice delle polemiche, accusata da proprio coloro che difende per mezzo social a spada tratta: le donne, per di più per sfruttamento sul lavoro e stipendi mai arrivati. Secondo le dichiarazioni delle sue ex collaboratrici, dalla colf, collaboratrici parlamentari, si evincono mancati pagamenti, tanto che la sua ex colf è stata costretta a rivolgersi al patronato per avere i suoli soli tremila euro di liquidazione, e richiesta di mansioni che esulano dal lavoro in parlamento: prenotazione di alberghi, acquisto di trucchi, vestiti e prenotazioni dal parrucchiere.
Per correttezza e perché alla base dei nostri pezzi sta sempre il ragionamento, è giusto sottolineare che i fatti che ruotano attorno alle ultime contraddizioni della Boldrini, che anche questa volta si riassumono nel “predicare bene e razzolare male”, per ora sono solo voci e dichiarazioni alla stampa, ed è impossibile andare a presentare con oggettività come sono andate le cose e il rapporto tra l’ex Presidente della Camera dei Deputati e le sue dipendenti. Ciò non toglie che nello scandalo una parte di verità ci sia, e che il problema alla base sia tutto nelle parole di una delle donne che si è fatta avanti: “Tutti i giorni scrive post sui bonus baby-sitter o sui migranti in mare, poi però c’erano situazioni non belle in ufficio. O capricci assurdi. Se l’hotel che le veniva prenotato da noi era che so, rumoroso, in piena notte magari chiamava urlando. Poi magari non ti parlava per due giorni. Io credo che ritenga un privilegio lavorare con lei, questo è il problema. Chiarisco però che alcuni dipendenti li tratta bene, specie chi la adula o chi si occupa della comunicazione”. Come tanti personaggi di successo e di potere, in politica o nello spettacolo, la Boldrini è caduta nella classica trappola, quella di andare fuori dalla realtà: è stata una grande lavoratrice e sicuramente per “arrivare” dei meriti ne ha avuti, è proprio questo porta poi a pretendere, e quando pretendi cullandoti sul tuo successo, vai fuori della realtà e si diventa pretenziosi e non capaci di distinguere cosa ti sia dovuto sul lavoro o no, nemmeno di guardare con occhi oggettivi il proprio passato. Succede a tanti, il potere e il successo son cose difficili da gestire, la Boldrini deve solo capire che può succedere agli uomini e anche alle donne, addirittura ai migranti.