di Roberto Donghi
Tutti sui social si domandavano che fine avesse fatto.
Ci ha messo un giorno intero ad elaborare una posizione su quanto accaduto e alla fine l’ha condivisa con tutti noi.
Luigi di Maio, ministro degli Esteri, a fronte dell’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani da parte di missili americani, dichiara: “nostra priorità era e rimane la lotta allo stato islamico”.
Un’affermazione attualissima, se solo vivessimo nel 2018, che rende ancora più insulso il ruolo che gioca oramai l’Italia nel contesto internazionale.
Dopo la saggia e politica dichiarazione di Giorgia Meloni e l’avventata tifoseria di Salvini, conclude il cerchio la stupidità di un ministro e del suo staff.
Com’è che si dice? A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che parlare e togliere ogni dubbio.