“Il lago: la sua capacità di aspettare supera il desiderio di arrivare fino al mare”
Fabrizio Caramagna
Attendere è sempre un qualcosa che viene collegato al negativo, al faticoso, all’inutile. Si attende in fila alla posta, si aspetta il giorno dell’esame… non si vede l’ora che quell’avvenimento accada e che l’attesa finalmente termini di esistere. Ma vivendo così quanta vita viene persa e sprecata!
Il momento dell’attesa è un momento magico che può condurci a rivelarci incredibili scoperte e bellezze mai pensate. Basta mettersi in un atteggiamento di ascolto e di accoglienza abbracciando tutto ciò che accade. L’ansia, l’agitazione, la tendenza alla fretta sono tutti moti dell’anima che ci distraggono dalla capacità di sapere aspettare e non ci permettono di coglierne le mille virtù.
Fate un bel respiro, rilassatevi e godetevi il presente, assaporate ciò che vi suscita l’ignoto, ciò che vi smuove l’aspettativa, quello che l’attesa vi tocca nei pensieri, nelle emozioni e nel profondo. Facendo pulizia del vostro sentire negativo potrete vedere con chiarezza ciò che la vita vi sta insegnando e donando.
Per aiutarvi a vivere l’attesa in modo sano, costruttivo e gioioso vi possono venire in aiuto i diversi riti che hanno il potere di parlare alle vostre anime senza usare le parole, che proprio perchè simbolici e non conoscibili alla nostra razionalità la superano e riescono a toccare corde della vostra anima mai conosciute e rimaste inascoltate per troppo tempo.
Il magico periodo dell’Avvento che precede il Natale è un’occasione importante per allenare la nostra capacità di saper aspettare. Rifiutate tutta la superficialità che la società in questo periodo vi vuole propinare: non andate in luoghi affollati colmi di lucette, negozi e finta spiritualità, non comprate regali, non perdete il vostro tempo a riempire le vostre case con addobbi finti e senza alcun senso. Spogliatevi di tutto ciò e raccoglietevi in voi stessi. Cercate di vivere l’attesa in modo sobrio e sensato: preparate il presepe o l’albero di Natale in modo essenziale e tranquillo, chiedetevi quale dei due simboli vi caratterizza di più approfondendone il significato, preferite elementi naturali che vi ricollegano alla natura e alla terra e non oggetti plastificati. Dedicate un pomeriggio a lume di candela alla costruzione della vostra ghirlanda natalizia, magari insieme a chi amate o ai vostri bambini. Realizzate giorno dopo giorno con amore, pazienza e divertimento piccoli doni creati con le vostre mani. La fretta deve essere messa da parte, dimenticatela, cercate di vivere il più possibile in armonia con i ritmi della natura: andate a letto presto, svegliatevi all’alba, godetevi il buio delle ore pomeridiane e accompagnate la stanca luce invernale con il bagliore di una candela.
In questo modo attendere non è più un aspettare fine a se’stesso ma è un vivere appieno ogni momento: potete vivere così in qualunque luogo e in qualunque momento della vostra giornata, basta fare delle scelte ponderate, basta porre dei limiti alla frenesia, basta conoscersi a fondo!
E l’attesa vi rivelerà i segreti della vita: vi sorprenderà comprendere che l’attendere non ha un gusto amaro bensì dolce e piacevole, che la curiosità vi condurrà a esplorare sentieri emotivi mai percorsi prima, che la calma fa parte del nostro essere e che senza di essa tutto va alla deriva.
Noi abbiamo un bisogno urgente di tornare ad attendere in modo sano ma ancora sono i nostri bambini a chiedercelo come non mai. Attendere una risposta, un gioco, un avvenimento… le loro continue richieste di quella cosa o di quell’oggetto non sono altro che continue domande all’adulto per poter imparare il misterioso potere dell’attesa. Noi spesso interpretiamo male le loro richieste e facciamo o rispondiamo subito alle loro domande deludendo il loro bisogno di imparare ad aspettare e perdiamo così un’occasione importantissima di vita… per loro e per noi.
Ritorniamo allora a vivere l’Attesa come una grande maestra di vita che silenziosamente entra in noi, se glielo permettiamo, a insegnarci grande cose.
“L’attesa attenua le passioni mediocri e aumenta quelle più grandi.”
François de La Rochefoucauld
Attenzione però! Non dev’essere un’attesa passiva ma una stretta collaborazione tra Lei e noi, un’alleanza di fiducia e di continuo sostentamento e dialogo reciproco, un nutrimento duale dove poter trovare armonia e assaporare i grandi misteri della Vita.
Io sto attendendo il mio terzo bimbo e per la prima volta questa miracolosa attesa si interseca con l’attesa dell’Avvento, tutto si mescola in un turbinio sobrio ma vivo di emozioni, pensieri e stati d’animo… sto vivendo un momento di connessione profonda con la Vita: auguro anche a voi di vivere e di lasciarvi abbandonare al profondo, magico e misterioso periodo dell’attesa e di trovare ciò che state cercando…
Simona Notaro