di Stefano Sannino
Parlando di religioni, non si può non dedicare un importantissimo ed anzi fondamentale capitolo alle Nuove Religioni, ovverosia a tutti quei movimenti di natura spirituale o soprannaturale che negli ultimi decenni sono venute a formarsi in giro per il mondo.
A discapito di quanto si ritiene, innanzitutto, le nuove religioni non sono affatto – e questo vale per moltissime di loro – legate con lo sguardo rivolte al futuro. Al contrario, molte guardano al passato ed all’antico come ad un modo di leggere il mondo. È l’esempio della ormai famosissima Wicca, fondata da Gerald Gardner e resa pubblica nel 1954 per la prima volta. Dall’esperienza spirituale di un ex funzionario britannico è nata quella che oggi è considerata una delle nuove religioni con il maggior numero di fedeli su scala mondiale. L’esempio della Wicca, che guarda alle energie universali come energie maschili e femminili, identificate in un Dio e/o in una Dea, è adatto a descrivere questa attitudine retrospettiva tipica di questi nuovi movimenti religiosi che, guardando al passato, ricercano un modo innovativo di vivere la spiritualità umana. Come la Wicca, moltissimi sono i nuovi sguardi che vengono rivolti al mondo della spiritualità, sempre meno vissuta come vincolata ad una dottrina o a dei canoni stabiliti da un clero, ma al contrario sempre più personale ed individuale, in una continua e progressiva esaltazione dell’Io.
Dopotutto, quello che le nuove religioni fanno è proprio sostituire l’Io al Dio, cambiare cioè lo sguardo teocentrico rendendolo antropocentrico, rivolto all’uomo. Gli Dei, non vengono però abbandonati, ma vissuti in funzione della propria emancipazione da quello stato servile in cui l’uomo – dicono – sia stato posto dalle religioni monoteiste.
A differenza delle religioni più antiche (paganesimo, ebraismo, cristianesimo et similia), le nuove religioni non si dimostrano quindi particolari amiche del dogma e della struttura, privilegiando invece la comunità solamente in materia di iniziazione e di misteri. Molte di queste, di fatti, proprio come la Wicca sono religioni misteriche, aperte cioè solamente ad un certo numero di iniziati.
Non più grandi folle che riempiono le piazze, ma piccoli gruppi con una struttura ridotta all’osso, per favorire la libertà individuale e l’evoluzione dell’Io.
In un mondo dove la spiritualità va sempre meno di moda, dove la tecnologia conquista sempre più spazio isolandoci dagli altri e da noi stessi, le Nuove Religioni si stanno invece imponendo, quasi paradossalmente, come qualcosa di estremamente popolare e sentito.
I dati CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) stimavano nel 1999 un numero di neo-pagani pari a 3000. Oggi, quegli stessi neo-pagani sono in Italia circa 236.000, segnando una crescita del 143% ogni anno. Nessuna religione, nemmeno il cristianesimo, ha un tasso di crescita attuale così alto.
A quanto pare, per citare Nietzsche, Dio – chiunque Egli sia – è tutt’altro che morto.