di Silvia Babic
Milano in piena Fashion Week 2021, oggi quasi interamente online, mostra come la moda, nonostante le difficoltà, stia reagendo. Ne è un esempio Cristina Vittoria Egger, nata a Milano, una città per lei molto speciale, che le ha permesso di scoprire ed appassionarsi, all’età di vent’anni, al mondo della moda lavorando come sales manager per il maestro Giovanni Versace e, in seguito, per Gucci, Etro e altri. Cristina decide di trasferirsi in Olanda, dove lavora per la Fondazione della Moda olandese portando in Italia moltissimi giovani designer a cui concede la possibilità di esprimersi e mostrare le proprie collezioni in luoghi come la Fiera di Milano e la Camera Nazionale della Moda.
La passione di Cristina di aiutare giovani talenti appassionati di moda continua anche in un momento critico come quello che il settore della moda, e non solo, sta vivendo. Cristina, insieme alla sua socia Flavia Cannata, ha deciso di allestire un evento, con visite scaglionate e nelle norme Covid, all’interno di un loft di Milano, circondato dal verde della natura, per dare voce e coraggio ai giovani designer, talentuosi e con una storia da raccontare attraverso le loro creazioni e la propria arte, come quella di Eleonora Riccio.
Eleonora Riccio è una fashion designer specializzata nel sostenibile, aspetto ormai basilare per l’evoluzione che la moda sta percorrendo; ha realizzato una collezione di vestiti con tessuti interamente naturali ed ecosostenibili e colori che provengono dalla natura: da piante, fiori, bacche, foglie, frutta e verdura. Eleonora ricava dagli scarti, come le foglie, delle aziende agricole materiali per decorare i propri abiti, utilizzando una tecnica specializzata che permette alla clorofilla di penetrare all’interno delle fibre e rimanere stabile; le foglie vengono poi ricamate a mano una ad una. Gli abiti da lei realizzati, sia di haute couture che pret à porter, di colore verde, rosa, rosso, marrone, sono tinti con pigmenti che derivano rispettivamente dal mirto, cavolo rosso, cipolla e dalla corteccia dell’albero.
Quest’idea deriva dalla sua passione per la botanica e per l’Art Nouveau, corrente artistica che caratterizza la fine dell’800 e l’inizio 900, che riscopre a Londra e da cui prende ispirazione per i colori e le stampe dei suoi abiti. Inoltre, all’evento era presente anche la linea OREQUO, prodotta interamente in Italia, e MarosEtti principalmente incentrata sulla produzione di borse, il tutto concentrato sul sostenibile.
Bellissimo articolo 🙂
brava silvi ti amo