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venerdì, 20 Dicembre, 2024

L'ANATOMIA DEL SONNO

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Sonno e sogni: misteriosi, persino mistici per alcuni popoli, costituiscono degli argomenti preferiti dell’arte e della letteratura, della filosofia e della scienza. Il sonno è talmente importante che è presente un’intera branca della medicina destinata a studiare questo stato fisiologico così decisivo per la vita dell’uomo e allo stesso tempo così misterioso.
Il sonno viene definito come uno stato fisiologico e mentale caratterizzato da una mancanza di consapevolezza e da sensazioni di coscienza onirica. Dal punto di vista dell’organismo è uno stato di riposo del sistema cardiocircolatorio e muscolare, mentre il sistema nervoso e cerebrale si trova in un momento di attività ed eccitazione sia dal punto di vista neurometabolica che cognitiva. È proprio durante il momento di sonno che il cervello compie un reset dell’intero sistema: viene effettuato un controllo della funzionalità di ogni organo, si velocizzano il processo di guarigione e di crescita, vengono ripristinate le sostanze consumate durante il giorno e rilasciate le sostanze di scarto e avviene il consolidando le informazioni assimilate durante la giornata.
Il sonno è composto da diverse fasi, a cui andiamo incontro durante il riposo: è presente una fase di sonno REM (rapid eyes movement) in cui sono presenti dei movimenti rapidi degli occhi, e la fase di sonno non-REM. Nella parte di sonno REM il cervello è estremamente attivo, in questa fase, infatti, il corpo è perfettamente immobile e il cervello crea delle illusioni vivide e dettagliate che chiamiamo sogni. Al contrario nella fase non-REM il cervello non crea sogni, la tensione muscolare di tutto il corpo si riduce e il movimento del corpo è minimo. È bene rendersi conto che in questa fase il cervello può ordinare al corpo di muoversi; generalmente si verificano piccoli movimenti per aggiustare la posizione del corpo e mettersi più comodi, ma talvolta il cervello ordina di alzarsi e di iniziare a camminare o parlare. Sebbene quasi tutti parlino durante il sonno anche in età adulta, il fenomeno del sonnambulismo, ovvero del camminare nel sonno, è solitamente un fenomeno tipico dell’età infantile, con un picco verso gli undici anni e che poi con il tempo svanisce. Un episodio di crisi completa di sonnambulismo comporta il fatto di avere gli occhi aperti e di aggirarsi per la stanza o la casa con un minimo livello di lucidità tale da evitare gli oggetti, ma con una grave compromissione delle funzioni cognitive, tale da non permettere alla persona di svegliarsi e di ricordare l’accaduto la mattina dopo.
Durante un’intera notte il cervello passa da stati di sonno REM a non-REM, in generale si passa il 75% del tempo totale nella fase non-REM e il 25% nella fase REM. Il sonno non-REM è generalmente suddiviso in quattro stadi che si passano durante la notte e che conducono alla fase REM, da cui poi si passa di nuovo al primo stadio della fase non-REM e così via in modo ciclico per l’intero periodo di sonno.
La prima fase del sonno non-REM è un periodo di transizione e di sonno leggero, in cui un rumore o una luce possono ancora svegliarci. Successivamente le onde cerebrali diminuiscono di ampiezza e il sonno si fa più pesante e profondo a mano a mano che proseguiamo nelle fasi due, tre e quattro; proprio quest’ultima fase viene detta “slow wave sleep” o sonno ad onde corte, un tipo di onde cerebrali presenti anche in pazienti in coma. In seguito il sonno ritorna alla fase tre, poi due e poi improvvisamente si entra nella fase REM, con ritmi cerebrali veloci. Come già detto durante la notte si passa da fasi non-REM a fasi REM, ma nel corso del periodo di riposo la durata dei periodi non-REM diminuiscono e aumentano quelli di sonno REM. Dopo circa quattro ore da quando ci siamo addormentati, inoltre, tendiamo a non entrare più nella fase quattro del sonno non-REM e possiamo sperimentare dei micro-risvegli, in cui le informazioni oniriche vengono elaborate e ricordate.
Il sogno è un altro fenomeno ugualmente misterioso e complesso collegato al sonno. Molte culture ritengono che i sogni abbiano dei significati o che siano dei mezzi tramite cui entità sovrannaturali comunicano con noi. Dal punto di vista scientifico il sogno è una rappresentazione coscienze e mentale, frutto della nostra immaginazione. In base alla fase del sonno in cui ci troviamo possiamo distinguere sogni nella fase REM e non-REM: sebbene il sonno non-REM non crei dei sogni come li intendiamo normalmente, è sempre in grado di produrre dei pensieri logici e ben strutturati; mentre nella fase REM si possono sperimentare esperienze oniriche molto vivide e talvolta poco logiche, che tuttavia sono ricche di significato.
I sogni dipendono fortemente dalle emozioni e dal contesto culturale in cui il soggetto è inserito, infatti essi sono la manifestazione dello stato psicologico interiore dell’individuo. Sicuramente uno dei maggiori studiosi dei sogni è Sigmund Freud, il quale si è interessato di comprendere l’origine dei sogni e il loro significato manifesto e nascosto. Sebbene gli studi di Freud possano essere criticabili e poco supportati da prove concrete, sono stati condotti diversi studi multiculturali sulla natura del sogno, evidenziando la presenza di alcuni elementi comuni come sognare di cadere, essere inseguiti o uscire di casa nudi, dimostrando che di fatto è possibile individuare una logica al contenuto onirico.
È buffo pensare come l’atto di dormire, che di fatto è l’emblema del non fare assolutamente nulla, sia in realtà un momento così importante per l’organismo all’interno della giornata. Durante questo periodo il corpo si riposa e le informazioni vengono elaborate, senza di esso l’intero sistema va in tilt; attualmente è presente un record di veglia che corrisponde a undici ore, un lasso di tempo enorme senza dormire che ha portato l’impavido soggetto a sperimentare irritabilità, nausea, mal di testa e allucinazioni. Vi sconsiglio pertanto di provare a battere questo record e, anzi, vi invito a non sottostimare l’importanza di una bella dormita.
 
Beatrice Capoferri,
Redazione Milano

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