Intorno alla bellezza, si è fortificata una industria vera e propria che muove milioni e milioni di euro, per inventare, sperimentare, portare al successo prodotti e tecnologie sempre più sofisticate, con una grande contaminazione dell’universo della comunicazione, della pubblicità e dell’arte, nei suoi molteplici sconfinamenti, che ne fanno un universo multidisciplinare, dove tutto riesce a stare con tutto, in una luminosa spettacolarizzazione e teatralizzazione, che i grandi media fanno diventare senso comune e desiderio collettivo, sia di chi può permettersi certe soluzioni, sia di chi non può permettersele.
Ma a questo pensano i prodotti di varia gamma, dalla più alta alla più bassa, che servono al bene di tutti, così che nessuno si senta escluso dal sistema, da quelli che comprano il capo d’alta moda, a chi può comprare solo borsette e foulard, da chi può permettersi seri interventi plastici correttivi a chi può comprare semplici creme. Un capitolo di questo affascinate romanzo, viene affrontato da Deborah Correnti,
docente di Design dell’accessorio e del tessuto all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, la storica istituzione di alta formazione artistica diretta da Maria Daniela Maisano e presieduta da Francesca Maria Morabito.
Si tratta di una significativa esperienza didattico/laboratoriale, sul tema dell’apparire, che fa il punto sulla bellezza oggi, in un susseguirsi di trasformazioni, fino ad arrivare ad alcuni momenti estremi, in cui dalla bellezza si passa al glamour; il tutto con un certo tono di divertimento, di ironia, di presa in giro, senza di cui tutto può avvitarsi in una sacralizzazione un po’ ridicola.
Comunque resta inteso, che nel sistema della moda, quello che non si può perdonare a chiunque, ma soprattutto a una donna è la trascuratezza, la non curanza di sé, nell’imperativo assoluto d’avere rispetto per il proprio volto, per il proprio corpo, per la propria vita, anche perché un occhio è sempre in agguato a scrutare e una voce a consigliare, in quello che in fondo è un inno all’ottimismo.
I corsi di Design del tessuto e Design dell’accessorio, afferenti alla Scuola di Progettazione della moda, coordinata da Pasquale Lettieri, si ritrovano in una strada di affinità creative e spesso le energie sviluppate dagli allievi, divengono sinergie atte ad essere convogliate in un percorso comune.
Gli allievi hanno sviluppato notevoli competenze, ed hanno dimostrato estrema sensibilità nell’approcciarsi, in entrambe le discipline, a tematiche così complesse e nuove, ottenendo tutti, ciascuno con le sue specificità e peculiarità, risultati di eccellenza creativa e manifatturale.
Materiali, colori, trasformazioni, sotto una guida attenta, hanno dato vita a nuove soluzioni stilistiche, senza tralasciare la parte tecnica sviluppata sia nella grafica che nella modellistica. I progetti sono stati tutti conclusi con un percorso fotografico atto a rendere appetibile il prodotto presentato in un packaging grafico, questo ha fatto si che gli alunni stimolati abbiano avuto un crescendo, e la consapevolezza che i percorsi sono un summit di quanto avviene in tutte le altre discipline afferenti la scuola.
Aberto Crupi:
Luxury Poligons è una collezione forte, dalle linee decise e dai colori netti. L’ispirazione deriva dal minimalismo e quindi Mondrian, per riportare questa purezza dei linguaggi, come a voler spogliare gli accessori da inutili gingilli. I tessuti utilizzati vanno dal velluto alla ciniglia per donare saturazione ai colori che sono forti e che parlano: Grigio, Bordeauxe, Carta da zucchero, a completare l’oro per le borse e il plexiglass per riportare un richiamo alla lipidezza, purezza. Il risultato di questo è assai forte: linee decise, colori d’impatto. Il lavoro creato vuole in qualche modo stimolare la fantasia, l’avanguardia, il continuo allenamento della fantasia. Bisogna ripulire la realtà dal superfluo, bisogna creare limpidezza di idee, al fine di ritornare all’essenza primaria, ad un’esistenza profonda, ponderata, ricca di stimoli consistenti, che arricchiscano l’uomo, che costituiscano anche un nuovo inizio , una nuova realtà capace di condurre l’uomo al suo Io profondo ed intimo, capace di stupirsi per la bellezza del mondo che lo circonda, di sognare e di godere degli attimi della vita.
Lavinia Giordano:
Al tema centrale “Legami” unisce forme visive che la rappresentino e mantengano forte la sua personalità. La scelta è stata quella di accostare le figure geometriche a motivi fantasiosi e giocosi, senza tralasciare l’importanza dei colori; gradazioni ed accostamenti meno consueti del comune, così da abbracciare tutte le sfumature che sente facciano parte del suo essere, a testimonianza della forte correlazione tra lavoro ed espressione dell’io.
Lorena Casile
Per la collezione “24” adotta concetti della Bauhaus: essenzialità, equilibrio e purezza. La collezione parte dall’analisi di una palla da basket. Questo concetto l’ ha portata a pensare alla regola dei 24 secondi, il lasso massimo per poter fare canestro durante una partita. In questo caso la palla simboleggia lo strumento essenziale che permette di non avere distrazioni affinché si possa fare centro e vincere la partita della vita, ritrovando il personale equilibrio. I colori scelti sono il bianco che indica la purezza e la pulizia che accostandolo all’arancione dà un taglio preciso alla forma delle scelte creative selezionate. La collezione è destinata ad una donna capace di sottrarre, di saper fare a meno esplorando il mondo con una borsa o un cappello capaci di contenere o comunicare solo ciò che occorre.
Noemi Di Maio:
Per la realizzazione del concept della collezione ‘’ A Modern Leviatano’’ lo snodo principale è stato il mar Mediterraneo che durante il corso si è intrecciato con diversi argomenti, tra cui la mitologia (con la figura del Leviatano), il corallo, la tartaruga marina e infine la ginestra; mantenendo una particolare attenzione alla salvaguardia dell’ambiente e alla sostenibilità, che si è riversata sia nella scelta dei soggetti grafici, che nell’utilizzo dei materiali, andando a comporre una collezione di venti stampe per tessuti declinate in quattro colorazioni.
Le nuance scelte per il tema sono il giallo colore tipico della ginestra; rosso, arancio e glicine per le gradazioni del corallo e il ciano tipico colore delle reti da per le pescatore, a ciò si sono affiancate stampe in b/n.
Il progetto Por “ Materiali di uso comune si trasformano in accessori moda” presentato dalla Prof.ssa Deborah Correnti, ha visto convergere l’interesse di allievi esterni all’accademia e dato l’opportunità di scegliere l’istituzione per il loro futuro. La spinta all’utilizzo di materiali desueti per l’approccio con la moda, fili elettrici, plastica, metallo, legno, tessuti, reti metalliche ecc… ha interessato anche allieve già iscritte: Lavinia Giordano, Noemi Di Maio, Domenica Fortugno, Lorena Casile. Alta la creatività e forte il senso di collaborazione e di gruppo che si sono interfacciati in questo percorso in personalità molto diverse, unendo la curiosità dei neofiti alle competenze già acquisite degli allievi. Si è scelto di unire alla formazione laboratoriale indirizzata ad un tema tanto caro alla moda: la sostenibilità, un percorso di immagini che ben potessero rappresentare quanto realizzato, con la collaborazione della prof.ssa Carmen Cardillo, lo scopo è stato far comprendere la necessaria contaminazione e l’interdisciplinarietà tra le materie della Scuola di Progettazione della moda.
Manuel Gallo
Giornalista