L’abete rosso (Picea abies) è il tipico albero di Natale. In natura cresce eretto, con una chioma conica che può essere più o meno stretta a seconda delle condizioni ambientali. A basse altitudini la chioma tende a essere più larga mentre ad altitudini alte, a causa della neve, rimane più stretta. La pianta può arrivare a cinquantacinque-sessanta metri di altezza, ma è raro vederne di così grandi.
L’abete rosso ha foglie aghiformi e persistenti, singolarmente attaccate ai rametti giovani, di un bel verde abbastanza scuro. Gli aghi giovani, appena spuntati sono verde chiaro. Sono lunghi fino a due centimetri e mezzo.
Essendo una conifera, una pianta cioè piuttosto primitiva, non ha né fiori né frutti. I suoi organi riproduttivi sono detti coni (conosciuti comunemente come “pigne”). L’abete è monoico. Ha, cioè, coni maschili e coni femminili portati sulla stessa pianta. I coni maschili sono di dimensione minore, producono una gran quantità di polline e hanno una durata breve. Appena passato il periodo di “fioritura” deperiscono. Hanno una lunghezza di circa un centimetro e spuntano solitamente alla base dei coni femminili.
I coni femminili sono più grossi, hanno forma allungata e affusolata, sono formati da squame e hanno consistenza legnosa. Sono lunghi da dieci a venti centimetri e larghi da due a quattro. Dapprima sono eretti, quindi divengono pendenti. All’inizio hanno un colore rossiccio che vira poi al marrone a maturità.
Il nome di “abete rosso” deriva dal colore della sottile corteccia, rossiccia in gioventù. Quando la pianta invecchia la corteccia diventa grigiastro-bruna e si squama in scaglie allungate di forma più o meno rettangolare e di piccole dimensioni.
La coltivazione della Picea abies è semplicissima.
Per piantarla scavate un ampia fossa, tre volte più larga e profonda della zolla (o delle radici) della pianta. Sistemate sul fondo una miscela di
stallatico (o letame o compost) e della terra dello scavo e posizionateci sopra la pianta in posizione eretta e centrale rispetto alla buca. Ricordate: il colletto della pianta, il punto cioè dove le radici partono dalla base del fusto, deve essere al livello della superficie del terreno. Usate quindi il colletto stesso per regolarvi sulla quantità di terriccio da mettere sul fondo della buca. Una volta posizionato l’abete, riempite la fossa con la stessa miscela che avete messo sul fondo. Infine, pressate leggermente col piede il terriccio. Se l’abete è alto, potete mettere un tutore per tenerlo in piedi, un bastone a cui legarlo finché non si sarà pienamente affrancato nel terreno.
Una volta ben piantato annaffiate abbondantemente affinché il terreno si assesti e aderisca bene alle radici.
Il periodo ideale per piantumare gli alberi è l’autunno. Se piantate il vostro abete in quel periodo non dovrete preoccuparvi di innaffiarlo dopo la prima volta. Bagnate solo se la stagione si presenta straordinariamente calda e secca. Se invece doveste piantarlo in primavera o, peggio, in estate, tenete il terreno umido in modo da permettere alla pianta di attecchire.
L’abete non necessita di potature e, anzi, non le ama. Al massimo, una volta che avrà raggiunto un’altezza di tre-quattro metri, potrete eliminare i rami bassi fino a un’altezza di due metri- due metri e mezzo. Inoltre potrete pulirlo dai rami secchi e da quelli troppo interni e in ombra.
L’abete necessita di spazio per crescere e svilupparsi. Non ha quindi senso piantarlo in giardini piccoli dove non c’è la possibilità di ospitare un albero di grandi dimensioni. Spesso purtroppo lo si vede piantare con leggerezza in giardini inadatti. Ne segue la necessità di potarlo selvaggiamente rovinandone la forma e rendendolo brutto e sgraziato. Soprattutto non si deve fare il grande errore di tagliare la cima. Se lo si fa, infatti, diversi rami diverranno dominanti e cominceranno a crescere in verticale. La chioma diventerà così più larga e offrirà più resistenza al vento facendo diventare maggiormente instabile l’albero.
La coltivazione in vaso è possibile ma non consigliabile. Le dimensioni che l’abete rosso raggiunge infatti non rende la coltivazione in contenitore una cosa semplice. Prima o poi sarà necessario piantare in piena terra l’esemplare. Nonostante ciò si trovano spesso in commercio abeti in vaso, soprattutto nel periodo natalizio. Potete tenerli per qualche anno. Dopo le feste natalizie dovrete metterlo all’esterno perché il clima caldo e secco delle case non è adatto all’abete. Se lo teneste all’interno finirebbe per morire. Le piante che crescono in climi temperati hanno bisogno del riposo invernale.
L’unica possibilità di coltivare l’abete in vaso senza doverlo piantare in terra è la tecnica del bonsai, sulla quale però non mi dilungo qui essendo il tema vasto e complesso. È comunque una specie adatta e usata a questo scopo.
La riproduzione dell’abete si effettua da seme. Non è possibile riprodurlo da talea perché i rami non radicano. Seminate in un vaso largo e basso
usando un substrato formato da torba e sabbia vagliata in ragione di uno a uno. Seminate in autunno e lasciate il vaso all’esterno tenendo umido il substrato. In primavera spunteranno le giovani piantine. Lasciatele crescere nel vaso di semina per tutta la stagione, concimandole con un concime liquido NPK per piante verdi una volta ogni quindici giorni. Potrete trapiantarle l’anno seguente in primavera in vasi singoli o in piena terra.
Al genere Picea appartengono anche altre specie di interesse ornamentale.
Picea glauca o abete del Canada raggiunge solitamente i trenta metri di altezza anche se può arrivare a quaranta-cinquanta metri. È originario del Canada, dell’Alaska e della costa atlantica degli USA. Si differenzia dall’abete rosso per gli aghi di colore azzurrognolo e le pigne più piccole (tre-sette centimetri). Si trova facilmente nei vivai ed è diffuso nei giardini.
Picea glauca “albertiana” è una cultivar di Picea glauca dalle ridotte dimensioni e dalla lenta crescita. Raggiunge al massimo i centocinquanta-duecento centimetri di altezza, ha portamento conico, eretto, fastigiato. Raggiunge una larghezza massima di settantacinque centimetri. La vegetazione è verde chiaro.
Questa cultivar è adatta alla coltivazione in vaso grazie alle sue dimensioni.
Nei boschi dell’emisfero boreale cresce inoltre l’abete bianco (Abies alba) appartenente a un genere diverso dall’abete rosso. É anch’esso un grande albero, imponente, alto fino a sessanta metri. La vegetazione è conica nelle piante giovani. A maturità (dopo i sessanta-ottanta anni) la crescita verticale si ferma, la cima forma un palco di vegetazione piatto e la chioma si allarga. Può vivere anche seicento anni. Ha aghi verde scuro, disposti sui rami con una formazione “a pettine”: sono cioè disposti a destra e sinistra del ramo come i denti di un pettine. Questa caratteristica lo rende facilmente distinguibile dall’abete rosso che ha gli aghi che vanno i tutte le direzioni.
La corteccia dell’abete bianco è liscia e di colore grigio argentato quando la pianta è giovane. Le piante mature hanno una corteccia più spessa e scura che si desquama in scaglie sottili che le danno un aspetto rugoso e fessurato.
A presto!
Enrico Proserpio