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lunedì, 23 Dicembre, 2024

LA STOCCATA DI BUONOCORE: Sallusti sbaglia e critica Mazzarelli senza concedergli la parola

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Dopo l’articolo di Giovanni Sallusti (vedi il link) mi sento di intervenire, perché lo ritengo frutto di un delirio di onnipotenza, derivante forse dal cognome che porta. Per prima cosa  mi colpisce l’atteggiamento poco professionale del direttore di un giornale, che commenta in modo negativo una lettera pervenuta senza però pubblicarla.  Neanche il Fatto o Repubblica sarebbero potuti arrivare a tanto, penso che Sallusti abbia messo a segno un record sulla censura che in Italia pochi hanno raggiunto. Questo per quanto riguarda gli aspetti formali, che non sono di secondo piano se certi atteggiamenti li assume chi chi si professa un liberale.

La polemica sollevata sulla presa di posizione di Mazzarelli a nome di Tea Party Italia, in difesa di Putin e critica verso gli americani. non solo è assurda, perché Mazzarelli ha ragione nel sostenere che gli americani non hanno cuore gli interessi europei, ma anche senza fondamenti storici e soprattutto di un semplicismo che conferma le teoria di decadenza del pensiero europeo fatta da Guennon, che identifica come declino del mondo moderno la solidificazione della società.

Nel caso Di Sallusti possiamo affermare con certezza che ci troviamo di fronte alla solidificazione del pensiero. La storia, non le idee, dice che la Russia nasce in Ucraina, qui è stata la prima capitale dei sovrani russi. In Ucraina è quasi impossibile distinguere un russo da un ucraino, perché dopo 10 secoli di storia russa  la cultura, la religione, le abitudini sono russe.  Ma ancora prima dei sovrani russi vorrei ricordare il periodo della Rus’ di Kiev, periodo medioevale dell’Ucraina, di cui Sallusti potrebbe prendere informazioni comprando e leggendo il libro di Nikolaj Karamzin, storico russo che ne parla molto bene.

Ma torniamo ai tempi moderni. Gli americani portano avanti da sempre una politica mondiale per influenzare le economie e le politiche degli altri paesi , sarebbe un’offesa agli USA stessi sostenere il contrario.  Il Governo americano ha sempre messo il naso, o con le armi o con la diplomazia, nelle questioni degli altri paesi. Non vedo per quale motivo oggi non possa farlo la Russia verso quei territori che rappresentano la sua storia. Vorrei poi precisare che parlo del Governo americano e non del popolo americano, che sono due cose completamente diverse.

I padri fondatori dell’America se oggi dovessero tornare in vita la prima cosa che farebbero è mettere a ferro e fuoco  Washington. L’America di Sallusti è oggi solo un sogno, un paese pieno di debiti con un Presidente degli Stati Uniti socialista e il sindaco di New York comunista. Per concludere vorrei mi spiegasse, come ci si fa a occupare di questioni di tasse e di ingerenza dello Stato in tutti gli aspetti delle vita degli individui, questioni che porta avanti il movimento Tea Party Italia, senza capire che dietro questi problemi ci sono anche un’ideologia e una cultura ben precisa.

Non mi sembra che il pensiero storico e filosofico socialista e comunista preveda libero mercato, concorrenza, meritocrazia e soprattutto meno Stato possibile e individui più liberi. Come si può pensare di affrontare il problema oggi in Italia della troppa ingerenza dello Stato e l’eccessiva tassazione, classica di un paese socialista con una stampa e i media sudditi, senza affrontare il problema anche da un punto di vista culturale e storico, e fare solo slogan per prendersi della inutile visibilità. Quindi Mazzarelli ha fatto benissimo a commentare la politica americana e la situazione russa, perché se non si è in grado anche di avere una visione delle cose non si possono neanche risolvere e capire i problemi del quotidiano.

Secondo me, il Tea Party Italia, dovrebbe perdere meno tempo a presentare libri che non legge nessuno, come quelli di Lottieri ad esempio. Non dovrebbe più sostenere candidati come Bassani, che prende 150 voti nella città dove insegna. Dovrebbe frequentare meno l’Istituto Bruno Leoni, finanziato da D’Alema, per tornare sul territorio vicino alla gente che lotta per sopravvivere, quella vera che intraprende, soffre, cerca di rimare in Italia, ogni mattina si alza sapendo che l’unica cosa che conta è combattere. Quindi, a mio parere, questa volta Mazzarelli è stato giusto e perfetto. Il Sallusti, come si dice a Milano, ha solo cercato di fare il figo, senza successo.

Massimiliano Buonocore

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