di Ahsife Oscura
Contrariamente a quella che è stata per secoli una credenza popolare, il significato originale del pentacolo non era affatto negativo. Il pentacolo – come la maggior parte dei simboli pagani – subì un processo di demonizzazione dalle religioni monoteiste che seguirono, trasformando i simboli sacri in simboli legati al male. Il pentacolo era, in realtà, ampiamente utilizzato come simbolo sacro nella pratica dei culti legati alla Dea pagana Venere, incarnazione della forza, della bellezza e soprattutto della sessualità mistica. Il legame che unisce la Dea alla simbologia del pentacolo lo si deve al movimento che il pianeta, visto dalla Terra, compie apparentemente nel cielo, disegnando un percorso a forma di pentagramma. Il pentacolo è una rappresentazione del microcosmo e del macrocosmo poiché combina in un unico simbolo tutta la mistica della Creazione, cioè l’insieme dei processi su cui si basa il Cosmo. Le cinque punte del pentagramma simboleggiano i cinque elementi metafisici: Terra, Aria, Acqua, Fuoco e Spirito. Essi sintetizzano tutte le forze elementali, spiritiche e divine dell’Universo. Gli elementi dunque, combinati insieme, indicano la forza che muove l’intero Universo; la Creazione stessa si fonda sui principi degli elementi, partendo dalla cosiddetta Quintessenza: dallo Spirito, scendendo verso la punta in basso a destra – simboleggiante l’Acqua, ovvero la fonte primaria e sostentatrice della vita sulla Terra – ebbero origine le prime forme di vita che, evolvendosi con il passare dei millenni, risalirono verso l’Aria, la quale rappresenta le forme di vita capaci di prendere coscienza del proprio sé; queste creature si evolsero procedendo lungo la linea orizzontale della Terra, a destra. La Terra simboleggia il massimo grado di evoluzione ma al tempo stesso la materia simboleggiata dalla Terra porta l’essere ad allontanarsi dallo Spirito, scendendo verso il basso, il Fuoco, per poi tornare al principio stesso della Creazione ritrovando il Quinto Elemento – nonché il principio di spiritualità secondo cui ogni cosa si trasforma e torna al suo inizio. Un processo che si ripropone nell’Uomo ma anche nel ciclo vitale dello stesso Universo di cui egli è parte.
Nella metà del diciannovesimo secolo, tra gli occultisti, si era sviluppata una distinzione per quanto riguarda l’orientamento della stella a cinque punte: una sola punta verso l’alto, rappresentava lo Spirito che presiedeva ai quattro Elementi della materia ed era considerato “positivo”; al contrario, un pentagramma con due punte verso l’alto era considerato “negativo” ma, in realtà, questa distinzione è opera moderna, infatti gli antichi non ponevano grande importanza al verso del simbolo. Secondo le concezioni moderne, il pentacolo rivolto verso l’alto rappresenta lo Spirito ed il rapporto che ne intercorre con la materia, in cui il primo deve prevalere. Secondo le tradizioni sinistre, invece, il pentacolo “invertito” rappresenta l’energia che discende dall’alto e che potenzia l’anima dell’uomo. La sua posizione collocata in basso, difatti, non è da intendersi come la negazione della spiritualità a favore di forme di ribellione o di rovesciamento materialista, bensì lo Spirito viene posto sul piano materiale, reale e tangibile della vita sotto tutti i punti di vista: Spirito e materia sono uniti ed indissolubili in quanto il mondo materiale è indispensabile per l’evoluzione spirituale; lo Spirito si evolve non solo in base alle sue capacità intrinseche, ma anche grazie alla permanenza nel mondo materiale.
Per maggiori informazioni sulla filosofia celata dietro al simbolismo del pentacolo, ecco un approfondimento molto interessante: https://www.lacritica.org/i-segreti-della-stella-a-cinque-punte/