«L’uovo si aprì. Le due metà erano una d’argento e l’altra d’oro. La metà d’argento divenne questa terra; quella d’oro, il cielo; la spessa membrana, l’oscurità delle nuvole; le piccole vene divennero i fiumi; la parte liquida, il mare. E ciò che ne nacque fu il sole.»
Chandogya – Upanishad, III, 19, I
Come sovente avviene con le festività religiose, anche la Pasqua porta con sé antiche eco e lontani ricordi di un passato altamente simbolico, in cui anche il più comune tra gli oggetti materiali poteva rappresentare un immenso mistero della creazione. La natura dell’uovo, in questo senso, non fa certo eccezione.
Pervenutoci come alimento pasquale ed apprezzato tanto nelle sue versioni dolci di cioccolato quanto nei più tradizionali piatti salati, l’uovo imbastisce le tavole di tutto il mondo occidentale come simbolo di rinascita e di purezza associato alla resurrezione di Gesù.
La simbologia dell’uovo è però originariamente molto lontana dalla Pasqua, se non in senso metaforico, quantomeno in senso storico.
Dall’avvento dei primi pensieri religiosi nel mondo medio-orientale, infatti, l’uovo è sempre stato associato alla creazione ed alla nascita, essendo il protagonista indiscusso di numerose cosmogonie. Dal mondo sumero a quello egizio, dunque, fino anche alla mitologia greco-romana, l’uovo ha da sempre ricoperto un ruolo fondamentale nell’interpretazione dell’universo e della sua nascita.
La mitologia egizia, per esempio, associava l’uovo al sole: il sole veniva deposto, dunque, ogni giorno dall’oca celesta, sposa di Geb, dio rappresentato anch’egli con le sembianze di un’oca. Anche nella mitologia greca l’uovo e l’oca sono in qualche modo correlati, nel particolare mito della nascita di Castore e Polluce, i Dioscuri. Leda, sedotta da Zeus con le sembianze di un’oca, infatti, diede vita proprio a questi due dèi, simbolo par excellance della dualità gemellare.
Anche nel mondo orientale l’uovo ha ricoperto, e ricopre tutt’ora, una grandissima importanza: nella mitologia indiana, infatti, all’inizio dei tempi, le acque primordiali, unici elementi esistenti, danno vita all’uovo del mondo. Brahma, il creatore, sarebbe nato da questo uovo, chiamato Hiranyagarbha. Altre versioni associano alla rottura dell’uovo la nascita di Prajapati, mentre la rappresentazione tradizionale di Vishnu evoca proprio l’Hiranyagarbha.
Con l’avvento del cristianesimo, poi, la simbologia dell’uovo cosmico non ha perso la sua importanza, ma è riuscita ad evolversi per adattarsi al messaggio cristico di resurrezione fino a diventare uno dei simboli più popolari ed amati di questo periodo dell’anno.
A differenza degli altri simboli antichi reinterpretati dalla tradizione cristiana, però, l’uovo è qualcosa di davvero universale: esattamente come pochissimi altri simboli, non vi è quasi alcuna cultura al mondo che non abbia, nella propria mitologia o cosmogonia, l’uovo quale elemento simbolico di nascita, creazione, purezza o resurrezione. L’universalità di questo simbolo fa sì non solo che esso sia condiviso dalla maggior parte delle culture mondiali, ma anche che la sua popolarità cresca di anno in anno, essendo facilmente declinabile nelle più disparate tradizioni spirituali e religione.
Ci sono pochi dubbi, dunque, che l’uovo sia molto di più che un semplice alimento tipicamente pasquale.
di Stefano Sannino