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martedì, 26 Novembre, 2024

La Schlumbergera o Cactus di Natale

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La Schlumbergera spp. o Cactus di Natale è una pianta diffusa da tempo nelle case. Ricordo un bell’esemplare a casa di mia nonna. Spesso ne dava dei rametti ad amiche e parenti che ne facevano talee.

Il genere Schlumbergera è originario del Brasile e appartiene alla famiglia delle Cactaceae. Sono cactus epifiti. Crescono, cioè, sui tronchi degli alberi.

I rami della Schlumbergera.
I rami della Schlumbergera.

Per questo, nonostante l’umidità del loro ambiente sia alta, hanno sviluppato organi in grado di accumulare liquidi. I tronchi infatti asciugano subito dopo una pioggia e le piante epifite, quindi, devono assorbire e accumulare l’acqua il più velocemente possibile.

Le piante del genere Schlumbergera hanno rami formati da steli appiattiti e carnosi, verdi e simili a foglie. Come nelle altre specie di Cactaceae le foglie sono scomparse e la funzione di fotosintesi è svolta dal fusto, trasformato e adattatosi a questo scopo. Il fusto poi ha anche la funzione di accumulo dei liquidi. In questo modo le Cactaceae hanno ridotto al minimo la traspirazione, ottimizzando l’utilizzo dell’acqua e riducendone gli sprechi.

Il fiore ha forma allungata, tubolare. I petali formano infatti una sorta di “tubo” con la loro parte inferiore che risulta aderente al centro del fiore stesso mentre la parte finale del petalo si distende verso l’esterno. Dalla parte finale del fiore fuoriescono il pistillo e gli stami pollinici. Il colore del fiore varia a seconda delle specie e delle varietà. Può essere bianco, rosa, porpora, rosso o avere tinte tendenti al giallo quali salmone o champagne.

La fioritura dura a lungo e può essere invernale o primaverile. Le varietà più diffuse sono quelle a fioritura invernale che prendono il nome, appunto, di Cactus di Natale. Le varietà a fioritura primaverile sono chiamate anche, sulla falsariga delle prime, Cactus di Pasqua.

Particolare del pistillo e degli stami pollinici del fiore di Schlumbergera.
Particolare del pistillo e degli stami pollinici del fiore di Schlumbergera.

La coltivazione della Schlumbergera non presenta criticità. Come si diceva è una Cactacea, ma, a differenza della maggior parte delle piante di questa famiglia, sopporta l’umidità. Non dobbiamo infatti dimenticare che proviene da un ambiente naturale molto umido. Sarà quindi più difficile incappare in marciumi e danni da eccesso di acqua.

Il terriccio ideale deve essere drenante. Usate una miscela di sabbia vagliata e torba in ragione di tre a uno. In questo modo sarete al sicuro dal ristagno e potrete avere buoni risultati anche se avete la “mano pesante” nel bagnare. Seguite comunque la regola classica dell’annaffiatura: si bagna solo quando il terriccio è asciutto e si bagna completamente, facendo in modo che tutto il terriccio sia ben bagnato. Lasciate poi scolare l’acqua in eccesso dai fori di drenaggio del vaso e non lasciate mai acqua nel sottovaso.

È buona norma concimare i nostri esemplari con un concime liquido NPK per piante da fiore, una volta ogni quindici giorni. Potete sospendere la concimazione dalla fine della fioritura fino ad aprile.

In primavera, quando sarete certi che non si verifichino più gelate (al nord Italia fine marzo-inizio aprile) potrete mettere la pianta all’esterno, magari non in pieno sole. Ritiratela poi in casa a ottobre, prima che temperature comincino a scendere sotto lo zero. La Schlumbergera è una pianta abbastanza rustica rispetto alle altre Cactaceae, e se non avete l’opportunità di ritirarla in appartamento, potete lasciarla fuori, avendo l’accortezza di coprirla con del tessuto non tessuto o di ritirarla in una serretta fredda. Ne trovate diverse in commercio.

In casa cercate di metterla in un luogo luminoso, magari vicino a una finestra, stando attenti a non metterla vicino a un calorifero o ad altre fonti

Fiore di Schlumbergera.
Fiore di Schlumbergera.

dirette di calore. Per quanto rustica, non ama le correnti d’aria, quindi scegliete al meglio la posizione.

Il miglior metodo di riproduzione della Schlumbergera è la talea. Si stacca una porzione di ramo e la si pianta in un substrato ben drenante (la miscela indicata prima per la coltivazione andrà benissimo). Tenete il substrato umido senza esagerare e presto spunteranno le nuove radici. Per ottenere buoni risultati basta una singola “foglia” ovvero una singola parte del ramo.

La riproduzione da seme non è praticabile. Non ho mai avuto modo di vedere una Schlumbergera produrre frutti e semi. La causa principale è senza dubbio la mancanza di impollinazione. È difficile che ci siano insetti impollinatori in casa in pieno inverno! Se volete sperimentare potete provare a impollinare voi a mano i fiori, prendendo il polline dagli stami e spennellandolo sulla punta del pistillo. Se il processo andrà a buon fine otterrete dei semi e potrete divertirvi a riprodurre la Schlumbergera attraverso la semina.

Esemplari di Schlumbergera pendenti da un ramo nella foresta brasiliana.
Esemplari di Schlumbergera pendenti da un ramo nella foresta brasiliana.

Se il vostro esemplare raggiunge dimensioni troppo ingombranti, potete procedere con una potatura di contenimento. Accorciate i rami eliminando alcune “foglie”. Non tagliate mai una singola “foglia” o porzione a metà. Eliminatela del tutto o lasciatela. Oltre ad accorciare i rami, attuate anche una “semplificazione” della pianta, eliminando completamente quei rametti secondari che riempiono troppo soffocando gli altri o che crescono verso l’interno della pianta. Non abbiate troppa paura nel tagliare. La Schlumbergera ha buone capacità rigenerative. La potatura può essere fatta anche allo scopo di ringiovanire la vegetazione.

A presto,

Enrico Proserpio

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