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mercoledì, 18 Dicembre, 2024

LA SANGRIA, IL COCKTAIL CHE RACCHIUDE UN PEZZO DI STORIA DELLA SPAGNA E SINONIMO DI ALLEGRIA

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di Veronica Graf

 

Se vino rosso fa buon sangue, la sangria lo fa “espectacular”, sostengono gli spagnoli. Ad avvalorare il famoso detto popolare il fatto che, per una curiosa coincidenza, la bevanda alcolica più famosa della Spagna prenda il nome proprio dalla parola “sangue” (in spagnolo sangre), sia per il caratteristico color rosso vivo della versione più classica, sia perché rappresenta il carattere focoso e passionale degli iberici. Una delle ricostruzioni storiche più accreditate la fa risalire all’Ottocento come bevanda dei contadini spagnoli e portoghesi, che la realizzavano con i prodotti della terra a loro disposizione: vino, pesche, mele e agrumi. 

Secondo un’altra versione, invece, nascerebbe nel Settecento da un’idea di un gruppo di furbi marinai inglesi. Approdati nelle Antille, escogitarono uno stratagemma per aggirare il divieto di bere alcolici: mascherarono il rum spagnolo con miele, spezie e pezzettoni di frutta locale, in modo da farlo sembrare un innocente succo di frutta.

Qualunque sia la ricetta originale della sangria (ormai andata persa), oggi esistono migliaia di varianti: praticamente ogni spagnolo ha la sua e sostiene sia quella autentica. C’è chi aggiunge il rum o il brandy, chi usa le spezie (soprattutto cannella, vaniglia o chiodi di garofano), chi la allunga con la gassosa o chi, come i più giovani, la annaffia con l’aranciata per farla diventare frizzante. Quale vino usare? C’è molta libertà di scelta. Alla base c’è tradizionalmente il tipico vino rosso corposo (in spagnolo vino “tinto”) prodotto nella zona della Rioja, che può essere sostituito da un aglianico, un cannonau o un primitivo nostrani. Ma in molti, come i catalani, preferiscono i vini bianchi o rosati. Da sostituire con spumanti e champagne per una versione speciale della “sangria delle feste”.

Anche la frutta non è sempre la stessa: si possono usare le pesche, aggiungere  poi mele, ananas, kiwi, fragole o frutti di bosco oppure, nei mesi invernali, sostituire le pesche con il melograno… e così via. Il segreto è il riposo. Va preparata almeno un giorno prima per dare modo alla frutta di macerare nel vino durante la notte e farlo insaporire ben bene.

Ideale per happy hour e serate estive in compagnia, la sangria incarna perfettamente l’atmosfera di “fiesta” tipica della cultura iberica.

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