di Stefano Sannino
Nell’ultima settimana, l’Italia si è confrontata con un terribile nemico, un nemico che sta mettendo a rischio la pubblica convivenza e l’ordine sociale a cui siamo abituati.
No, non sto parlando del Coronavirus. Sto parlando della paura.
La paura ed il panico sono le reali cause dei disordini a cui stiamo assistendo e degli sciacallaggi che molte persone stanno subendo.
Amuchina a prezzi esorbitanti, superata soltanto dalle mascherine chirurgiche che ricordo non avere alcuna utilità contro il virus; supermercati presi d’assalto in ogni regione d’Italia fino ad esaurimento di quasi tutte le scorte di beni di prima necessità: insomma, lo scenario a cui abbiamo assistito nella prima metà della settimana appena trascorsa è stato a dir poco apocalittico.
Ma davvero questo panico collettivo è stato causato dal virus, oppure ci sono altre cause?
Penso fermamente che il virus abbia poco a che fare con questa escalation di follia a cui abbiamo assistito. Unici colpevoli di questo panico generale sono le testate giornalistiche e le televisioni, che hanno alimentato la paura, buttando benzina sul fuoco.
Certo, il virus in sé non deve assolutamente essere preso sottogamba, ma tutti i virologi del mondo concordano nell’affermare la sua bassa letalità, a fronte di un’altissima contagiosità. I soggetti a rischio sono gli anziani, gli immunodepressi e coloro che presentano già delle patologie gravi. Non vi sono evidenze di un reale rischio per i soggetti di giovane e di mezza età senza alcuna patologia pregressa. Eppure, i telegiornali non hanno fatto altro che lanciare messaggi di allarme e di pericolo, che hanno indubbiamente scatenato una forte reazione nella popolazione.
La paura, che evoluzionisticamente viene utilizzata dal nostro corpo come strumento di difesa di fronte ad un effettivo pericolo che però è sconosciuto alla razionalità, ci è stata indotta senza motivo, portando effetti gravi da un punto di vista economico e sociale.
Quella stessa paura che ci consente di salvarci in situazioni realmente pericolose, è diventata nell’ultima settimana la nostra carceriera, portandoci ad assumere comportamenti irrazionali per un periodo troppo prolungato.
Forse, le testate giornalistiche si sono rese conto di questo errore ed è proprio per questo che stanno facendo marcia indietro, invitando alla calma e all’assunzione di comportamenti razionali e civili. Quanto accaduto dovrebbe però farci riflettere su quanto l’informazione abbia potere su di noi e sui nostri comportamenti e su quanto la paura possa essere ancora più pericolosa del pericolo effettivo, se non filtrata dalla razionalità e dal senso di responsabilità civile.
Resistere alla paura incontrollata è l’unico e reale meccanismo di difesa che un essere razionale come l’uomo ha, di fronte ad un pericolo individuale o pubblico che sia.
Per questo motivo è di vitale importanza riportare la situazione alla normalità, non solo per facilitare il lavoro del sistema sanitario nazionale, ma anche per evitare fenomeni di violenza e di razzismo che non porterebbero altrove se non ad una crisi più profonda e più letale.