di Abbatino
Non deve fare sonni tranquilli il presidente del consiglio Giuseppe Conte, se con tanta veemenza e non poco imbarazzo sta valutando l’ipotesi di rinviare addirittura le elezioni regionali. La democrazia in Italia è stata bloccata a colpi di decreti del presidente del consiglio, come le libertà personali, e adesso spunta l’ipotesi di un nuovo rinvio della tornata elettorale. Non possono che essere brutti sogni a Palazzo Chigi, c’era da aspettarselo.
Se per un ritorno dei contagi da Covid vi era un rischio controllato insito nelle più o meno generalizzate aperture delle attività, adesso il pericolo per Conte e PD è di essere travolti dalle urne. Dopo la farsa di Rousseau, che ha certificato quello che già è in atto, ovvero il sodalizio PD-M5S in parlamento, non poteva che scattare l’allarme regionali per il governo. Perdere altre regioni per il PD sarebbe un disastro, per i grillini l’ennesima catastrofe che potrebbe innescare la miccia per la deflagrazione per il governo Conte. Quindi, l’indigeribile alleanza anche alle regionali, dettata dalla paura di perdere il governo giallorosso, fa salire quel brivido nella schiena a Conte e Casalino, sempre più arroccati nel palazzo dal quale non vogliono uscire; sanno bene che una volta usciti, non ci sarebbe una terza possibilità, non solo per loro ma anche per i Di Maio, Bonafede, Spadafora, Toninelli e tutta la sgangherata truppa grillina, sempre più vicina al crepuscolo.
Tenere bloccata la democrazia è al momento l’unico e non confessabile sogno di Conte e soci.