Nome: Nun
Valore Ghematrico: 50
Significato: Pesce/Serpente Marino
La Nun è, anch’essa, molto simile alla Beth, sebbene le sue braccia siano molto più corte. Esattamente come la lettera antecedente, la Mem, anche la Nun è legata all’elemento acqua. Se però la Mem aveva intrinsecamente una valenza positiva, non si è altrettanto certi del carattere della Nun.
Se da un lato, infatti, possiamo interpretare il Serpente Marino come un essere positivo facente parte del racconto della creazione[1], dall’altro possiamo invece interpretarlo come un elemento negativo, di sfida e di tentazione. Il Serpente Marino della Nun potrebbe essere, de facto, il Levtiathan biblico[2], quel nemico mastodontico nemico delle nazioni.
Come ricordavamo nell’articolo dedicato alla lettera Mem (https://www.lacritica.org/la-parola-di-dio_-le-lettere-ebraiche-ed-il-loro-simbolismo-xiv/), sono numerose le tradizioni che associano all’elemento acqua l’archetipo della serpentiformità: il Leviatano biblico e l’Idea di Lerna[3] sono solo due dei numerosissimi esempi che si potrebbero fare per sottolineare questa associazione.
Secondo alcuni motivi esegetici, la lettera Nun rappresenterebbe il tema della tentazione sia a causa della sua forma quasi ricurva che, per associazione, ricorda un uomo che porta su di sé il peso della vita, sia a causa del suo intrinseco collegamento con l’archetipo della serpentiformità di cui abbiamo già parlato.
Ciò che è interessante notare, però, è la ricorrenza dell’acqua quale elemento connesso a numerose lettere dell’alfabeto ebraico. Questo fattore, probabilmente, è da ricollegarsi alla storia del popolo d’Israele che, non avendo mai vissuto stabilmente sulla costa, vedeva nell’acqua sia un elemento portatore di vita, che un elemento portatore di morte e di distruzione. La fortissima ambivalenza dell’elemento acqua è dunque rispecchiata nell’alfabeto ebraico tanto da risultare uno dei motivi principali nella sua interpretazione.
A livello più esoterico e meno linguistico, la Nun viene invece collegata ad alcuni simboli cardine della mitologia abramitica, di cui citiamo il diluvio universale e le vicende del profeta Giona. In entrambi i casi non può che saltare all’occhio la centralità non solo dell’elemento acqua, ma anche della creatura marina, in questi casi non necessariamente mostruosa, ma nondimeno fondamentale. Specialmente nel caso di Giona inghiottito dalla balena, il “mostro marino” viene esotericamente letto sì come un simbolo di ripiegamento in se stessi e discesa nelle profondità della propria anima, ma anche come elemento di punizione per coloro che osano disobbedire all’ordine naturale delle cose ed al volere di Dio.
Nel complesso, dunque, la Nun è, esattamente come la Mem, una lettera complessa i cui significati si inseriscono all’interno della sfera semantica dell’acqua, elemento che dall’alba dei tempi è incaricato di svelare i misteri della creazione e di sussurrare i pericolosi ed insidiosi sibili delle creature serpentiformi.
[1] P. De Benedetti, L’alfabeto ebraico, Morcelliana, Lavis 2011, p.81
[2] A.A.V.V., La Bibbia, Is. 27.1
[3] M. L. Sancassano, Il Serpente e le sue immagini, Edizioni New Press, Como 1997, pp.69sgg.
di Stefano Sannino