Nome: Zain
Valore Ghematrico: 7
Significato: Arma
Anche la Zain, esattamente come la Waw, assomiglia ad una piccola “T” verticale, sebbene più contorta della lettera che la precede. Il suo significato è quello di “arma”, ma nello specifico il rimando è alla spada ed al giavellotto, simboli intramontabili di vittoria e di successo. Ecco forse che l’archetipo legato maggiormente a questa lettera è proprio quello del successo, inteso come la capacità di portare a termine i propri compiti.
Questo specifico senso della Zain ci viene trasmesso e dalla sua fonetica nella lingua ebraica e dal suo simbolismo numerologico. Partendo proprio dalla ghematria, che come sappiamo è quella disciplina che assegna ad ogni lettera e parola ebraica uno specifico valore numerico da interpretare, il numero associato alla Zain è il 7.
Questo numero, d’altro canto, è senza dubbio connesso ai misteri della creazione descritti nel celeberrimo libro del Bereshit. Sei sono infatti i giorni in cui YHWH lavorò alla Creazione, mentre il settimo fu dedicato al riposo. Ecco allora che questa connotazione di riposo intesa come risultato del successo di uno sforzo immenso di creazione viene anche sottolineata dalla fonetica e dalla pronuncia proprie di questa lettera che in ebraico viene sempre pronunciata come un suono dolce e mai duro o gutturale.
Simbolicamente dunque, sebbene il significato della Zain sia collegato alla sfera semantica della battaglia e della guerra, non dobbiamo pensare che tale lettera sia connessa agli aspetti più violenti delle suddette, quanto invece ad una condizione di pace e di tranquillità che segue una lotta; per dirla con un celebre detto latino, dunque, la Zain potrebbe essere la manifestazione del: Si vis pacem, para bellum.
L’idea dunque che questa lettera possa essere connessa ad un aspetto severo o bellicoso della Divinità è completamente infondata proprio perché connessa, come visto, allo Shabbath, il settimo giorno della creazione durante il quale YHWH si riposò.
Questo collegamento tra la Zain e la Creazione andrebbe inoltre analizzato alla luce del fatto che la stessa creazione da parte di Dio dell’Universo non è un atto materiale, svolto attraverso l’ausilio della protesi tecnica chiamata “mano”, quanto piuttosto un’opera d’intelletto svolta per mezzo del pensiero. È infatti proprio il pensiero (e di conseguenza la parola) lo strumento adoperato da Dio per creare l’Universo. Guardando la versione ebraico/italiano della Bibbia, leggiamo:
וַיֹּ֥אמֶר אֱלֹהִ֖ים יְהִ֣י א֑וֹר וַֽיְהִי־אֽוֹר׃
«Dio disse: Sia luce; e fu luce»[1]
Numerosi altri sono gli esempi, pochi versi più avanti, di un atto creativo condotto per mezzo dell’intelletto e della parola. Parola ed intelletto sono elementi strettamente collegati poiché senza l’uno non è possibile portare avanti l’altro. Pensiamo, infatti, limitatamente alle parole che conosciamo.
Zain, in questo senso, è la lettera dell’intelletto, l’arma che ciascun uomo -essendo «a immagine e somiglianza di YHWH»- può adoperare per cambiare sia se stesso che ciò che lo circonda. Zain è la spada, sì, ma la spada dell’intelligenza.
[1] A.A.V.V., La Sacra Bibbia, qualsiasi edizione, Gen. 1.3
di Stefano Sannino