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sabato, 23 Novembre, 2024

LA PAPESSA NELLA SAGGEZZA DEI TAROCCHI

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di Stefano Sannino & Ahsife Oscura

La seconda delle 22 carte dei tarocchi è rappresentata dalla Papessa: contrariamente all’agitazione del suo predecessore – il Bagatto –  ella è contraddistinta dall’immobilità marmorea, quieta, calma, ammantata da una silenziosa solennità che la rende misteriosa, impenetrabile e ieratica. La Papessa incarna il mistero della Sacerdotessa che può aspirare alla conoscenza delle cose nascoste, divinando su quel sapere negato ai più. La divinazione che questa figura propone si applica al discernimento dalla realtà che si dissimula dietro il velo delle apparenze: i più sensibili sapranno scorgere i fenomeni sottili ben oltre la vista fisica, rivelando invece quella che può essere definita come la visione dello spirito.

Solo colui che sarà ritenuto degno potrà ricevere l’onore di vedere schiudere davanti a sé il velo della grande Sacerdotessa, mostrando il suo vero volto e lasciando che l’Iniziato legga nei suoi occhi vitrei; egli non sarà più uno schiavo di sciocchi miraggi, bensì possiederà il segreto delle cose poiché avrà imparato ad esercitare il potere della sua mente nel modo corretto. È proprio sul potere della mente e dell’immaginazione che si fonda l’enigmatico insegnamento della Papessa, che si mostra come la tagliente falce argentea della Luna che sovrasta il suo capo. La tiara è cinta da due corone arricchite di pietre preziose, alludendo alla filosofia occulta ed alle dottrine ermetiche ed alla Gnosi del sapiente. La Papessa infatti si rivolge non a coloro che credono ciecamente, attraverso un atteggiamento passivo, ma esclusivamente a coloro i cui insegnamenti giungono come motivo di contemplazione sempre attiva, con particolare riferimento a quei pensatori artefici di una costante rigenerazione spirituale. Attraverso di lei l’essere umano comprende che tutte le percezioni umane sono sottomesse alla legge dei contrasti: non vi è luce senza tenebra così come non c’è amore senza sofferenza. La sua raffigurazione tradizionale la vede con un piede poggiato candidamente su un cuscino: esso rappresenta il grande bagaglio intellettuale che l’uomo può acquisire nel corso della sua vita all’insegna del mondo dell’invisibile.

Dal punto di vista prettamente iniziatico la Papessa – come la Dea Iside – non affida le sue Chiavi Misteriche ai profani bensì soltanto ai suoi Figli che dovranno guadagnarsele attraverso i propri sforzi: solo se saranno degni della Conoscenza Proibita potranno accedere alla Sapienza Nascosta e governare su di essa. Quello che la carta della Papessa suggerisce è spogliarsi completamente di tutto ciò che è mera apparenza, poiché la Scienza Iniziatica non è quella degli oggetti che ricadono sotto i nostri sensi, bensì si rivela a coloro che sanno guardare dentro di sé. Allontanando il cangiante riflesso delle mille sfumature di cui ogni cosa è pregna, sarà possibile per l’Iniziato scendere nell’abisso delle tenebre interiori ove il proprio spirito ritroverà il riflesso della propria ombra. 

 

La papessa viene solitamente raffigurata come una figura femminile, abbigliata elegantemente e seduta su un trono. In alcune particolari versioni dei tarocchi il trono della papessa è posto tra due colonne, mentre nella più canonica versione dei marsigliesi queste stesse colonne non compaiono nella raffigurazioni. Il punto chiave di tutta questa iconografia rimane comunque la pergamena o il libro, celato dalla mano della donna. Se però da un lato, la mano della papessa, preclude all’osservatore di scrutare i misteri dei tomo che ella tiene tra le mani, il suo sguardo non è posato su quest’ultimo bensì fissato staticamente verso l’osservatore stesso. Proprio per questo suo non guardare il tomo che protegge, la papessa è una carta che spesso viene associata alla conoscenza superficiale, alla superbia di chi crede di conoscere qualcosa che in realtà non sa.

Questa particolare figura, viene solitamente associata anche a caratteri sessuali passivi e ricettivi, oppure meglio ancora alla sterilità ed alla frigidità. Non è poco comune infatti, che tutta la simbologia raccolta in questo arcano, dalla luna alla Dea Iside, dall’abbigliamento sacro al tomo nascosto, stiano a simboleggiare proprio quegli elementi che portano la papessa ad avere una caratterizzazione sessuale molto poco spiccata o, in ogni caso, legata alla frigidità piuttosto che alla libertà sessuale. Questa interpretazione ben si concilia con quella data dal celebre A. Jodorowsky, certamente più psicologica di quella fornitaci da Wirth, ma comunque sempre valida per quel che riguarda l’utilizzo dei tarocchi per la comprensione della mente umana e della psiche ad essa associata, in cui la papessa rappresenta quasi sempre una figura genitoriale materna in età avanzata, opprimente e soffocante per il consultante, dalla sessualità sterile e frigida e che spesso rifiuta anche la nascita del proprio figlio.

Comunque la si voglia leggere, la carta N. II degli Arcani Maggiori rimane ricca di fascino e di mistero, sia per la figura storicamente misteriosa che rappresenta, che per i segreti celati dal libro che questa nasconde.

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3 COMMENTS

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