Silenzio fuori, musica dentro
In questo periodo capita di sentirsi soli, quasi abbandonati, in realtà uno dei tanti rimedi, ovvero uno dei più semplici è la musica.
La musica è un insieme di suoni acuti, cupi, alti e bassi che magicamente combinati, secondo schemi ripetitivi avendo una cadenza ritmica, riescono a dare un esplosione emozionale soggettiva insolita.
Personalmente trovo la musica un ottima cura contro la solitudine, un po’ come se da un silenzio malinconico arrivasse lei e coinvolgendomi con suoni e parole, immedesimando nel significato, mi tenesse compagnia.
Parlando di immedesimazione vi è mai capitato di specchiarvi perfettamente nelle strofe di una canzone, sembrando fosse stata scritta appositamente per l’ascoltatore?
La musica è comunicazione, emozione e sfogo. Ci trasmette quello di cui abbiamo bisogno nel momento giusto, come mandata da qualcuno per tirarci sù.
Sin dall’alba dei tempi, qualsiasi essere vivente ha provato con l’emissione di suoni a esprimersi nella maniera più comprensibile. Con l’evolversi del mondo e della società di allora, fino alla nostra, di pari passo, sulla stessa altezza d’onda, con la medesima velocità, anche la musica intraprese un percorso di sviluppo tramite artisti, musicisti e danzatori, cosi avendo libertà di espressione.
Tu ora come ti senti?
Da un momento cosi delicato, toccando il fondo, possiamo solo risalire sù.
Trarre ispirazione e unendoci. Cosa meglio della musica?
Capace di unire una nazione intera da dei balconi a distanza, cantando o con la forza del silenzio o del coinvolgimento di piccoli e/o grandi artisti, produttori, cantanti, ballerini, poeti e designers.
Sono suoni astratte che possono concretizzarsi, dando energia e speranza, creando un meraviglioso sottofondo a un imminente ma distante catastrofe universale.
Covid-19, quarantena, virus. Ormai abituati a sentire ogni giorno ai notiziari e sui social, parole ripetute come una musica di sottofondo. Il nostro dovere è di guardare il bicchiere mezzo pieno, ascoltandoci la nostra canzone preferita, accogliendo tutto ciò come una fortunatissima opportunità per una ricerca interiore, cosi da darci la corretta ispirazione per ritornare più forti di prima, essendo noi stessi.
È scientificamente testato, da l’università di Montreal, che la musica è considerata come una droga, per il suo rilascio di dopamina (neurotrasmettitore del piacere).
Non è un anticorpo che annienta il covid-19, ma, perlomeno se dobbiamo combatterlo abbiamo noi il comando sulla colonna sonora che ci accompagnerà in questa battaglia.
Un colonna sonora che ci rappresenta in tutto quello che facciamo all’interno di quattro mura.
Come un operazione matematica, una “vita normale” sottratta da un virus, con l’aggiunta della musica arrivando a una ripetizione di azioni, una più facile, routine musicale.
Il sottofondo ci può aiutare a sentir meno il peso della quarantena, dai rumori della sveglia mattutina, infine alla ninna nanna serale, cullandoci nel letto. Se la notte porta consiglio, possiamo farcela consigliare da una canzone.
Le canzoni, la musica e i suoni possono essere un ricordo o un presente, immaginandoci ,così, al fianco delle persone o di rivivere momenti particolari per ognuno di noi, sentendoci meno soli.
Occorre ascoltare la canzone, nell’attimo di mancanza, chiudere gli occhi e rilassarsi, beneficiare dell’astrazione dei suoni e rendendoli concreti lasciando che la magia abbia inizio.
Manuel Gallo
Giornalista