di Stefano Sannino
Il mondo della moda sta lentamente cominciando a risvegliarsi da quello stallo delle vendite indotto dalla pandemia e, sebbene molti marchi abbiano purtroppo dovuto attuare delle strategie di licenziamenti e tagli delle spese per fronteggiare la crisi economica di questo periodo post-Covid, alcuni altri hanno preferito continuare ad assumere personale, in particolare per quelle posizioni che si sono dimostrate strategiche per il nuovo mercato della moda.
Vengono ad oggi assunti, ruoli di dirigenza o di gestione di e-commerce, posizioni artistiche e di sviluppo legate alla diversità, in particolare nei mercati asiatici, che ad oggi costituiscono l’elemento più importante tra le voci dei fatturati dei grandi brand di moda. Ma non solo i brand stanno cercando di risvegliarsi, anche gli altri lavoratori del settore cercano di rimettersi in piedi, con non poche difficoltà. Il grido di allarme maggiore arriva dal reparto artistico della fotografia, di cui fanno parte modelle e modelli e, ovviamente, i fotografi. Sebbene si sia ritornati sui set, molti professionisti della fotografia si sono detti pubblicamente preoccupati per la nuova normalità in cui siamo costretti a vivere e che – a detta loro – non permetterebbe uno svolgimento fluido del loro lavoro.
Quel che è certo, in questo lungo periodo di risveglio che ci aspetta, è che tutto è cambiato, tutta un’incognita: non solo le posizioni aperte nelle aziende ed il modo di scattare fotografie per campagne pubblicitarie, Instagram e cataloghi, ma anche e sopratutto il modo di fare marketing. Difficile non notare, per esempio, l’intensificarsi delle e-mail ricevute da clienti registrati sui portali da parte di diversi brand, lo scopo è quello di attirare l’attenzione dei propri consumer.
Nonostante la riapertura delle boutique, è chiaro a tutti che l’online sarà la via maestra per il futuro, che tutti – volenti o nolenti – dovranno seguire, trasformando ciò che prima veniva fatto dal vivo, in formato digitale. Saranno molti i lavori che cambieranno, e molti altri gridi di allarme oltre a quelli dei fotografi, arriveranno alle nostre orecchie, ma la moda deve andare avanti e, per poterlo fare, deve necessariamente cambiare, rinascere, evolversi.
Come nella migliore delle teorie darwiniane, a sopravvivere non sarà affatto il brand più forte o più ricco, ma quello che nei prossimi mesi dimostrerà migliore capacità di adattamento.