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venerdì, 27 Dicembre, 2024

La mela non è il Male

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di Stefano Sannino

Da sempre, la mela viene identificata con il frutto del peccato originale, pomo che semina discordia tra gli uomini e che li conduce lungo le vie della guerra e della corruzione morale.
Frutto simbolicamente quasi prettamente negativo in Occidente, ha in realtà una storia parecchio travagliata e variegata, assumendo significati diversi in numerosi popoli.
Il più famoso rimane tuttavia quello biblico, in cui appunto la mela viene associata al frutto dell’albero proibito di cui Adamo ed Eva non dovevamo mangiare.

Secondo gli studiosi però, questo significato negativo che ha travolto la mela non è dovuto ad una reale presenza del frutto nella Genesi, bensì ad una errata traduzione del termine malus, che in latino indica sia il melo che il Male.

Secondo gli stessi studiosi, l’albero del frutto proibito non sarebbe dunque da identificarsi in un melo, ma in un fico; tesi basata sulla vestizione immediata di Adamo ed Eva dopo aver commesso il peccato. La vicinanza temporale tra peccato e le foglie di fico usate per coprire le proprie nudità, fa infatti pensare che l’albero di fico dovesse essere molto vicino a quello del frutto proibito, o ancora meglio, che proprio il fico fosse l’albero da cui Adamo ed Eva non dovevano mangiare.

A cosa è dovuto questo errore di traduzione così grossolano?

Come riportano gli studiosi, l’albero di fico non era conosciuto in Occidente ai tempi in cui il cristianesimo si diffuse e pertanto, coloro che tradussero il termine malus, probabilmente caddero in questo genere di doppio errore: culturale e linguistico.

La mela però, come dicevamo, non ha sempre ricoperto un ruolo negativo: essa è stata in alcune tradizioni, tra cui quella ellenica, frutto sia di amore che di discordia. Lanciare una mela in Grecia, implicava un chiaro invito ad un ricevimento nuziale, per esempio.

Perfino nella mitologia ellenica, troviamo la mela quale frutto preminente. Nel mito dell’antecedente alla Guerra di Troia, fu proprio una mela donata dalla Dea Eris, Signora della discordia, a creare la competizione che poi portò al celebre conflitto bellico narrato nell’Iliade.

Questa trasformazione del significato simbolico non ha però riguardato le tradizioni magiche popolari, le quali ancora oggi mantengono il significato originale della mela come frutto di amore e di fertilità. Questo specifico frutto viene ancora utilizzato infatti dalle fattucchiere popolari per incantesimi di amore, di fertilità o a scopo riproduttivo.

Insomma, il frutto che vediamo da sempre come responsabile del peccato originale, in realtà non sarebbe altro che un simbolo di amore e di grande fortuna, la cui fama è stata rovinata da un “semplice errore di traduzione”.

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