12 giugno 2018, Milano.
Con il passare degli anni la medicina ha fatto passi da gigante nella cura della persona e ciò è dovuto anche alle scoperte in campo tecnologico, infatti molto spesso è proprio grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e macchinari che medici e ricercatori possono far fronte più facilmente a problemi di salute dei propri pazienti o prevenire l’insorgere di qualche malattia.
La medicina e il campo delle microtecnologie, della fisica e dell’ingegneria sono sempre andati a pari passo per cercare di trovare dispositivi sempre più all’avanguardia per curare le persone e cercare di evitare l’insorgere della malattia. Con i nuovi studi in questi campi sono state creati dei dispositivi che molto probabilmente nel non tanto lontano futuro potranno rendere molto più semplici diversi esami e potranno anche fare da campanello dall’allarme in caso ci si stia per ammalare.
Una delle creazioni più recenti è il “tatuaggio vivente” messo a punto dal MIT, Massachusetts institute of technology. Questo tatuaggio in realtà non è altro che un cerotto stampato in 3D composto da un mix di cellule batteriche, dei nutrienti per sostenerle e idrogel, un composto di acqua e polimeri.
Tale creazione ha dell’incredibile, in quanto, dopo essere stato applicato sulla pelle, ogni singola fila di batteri disposti come i rami di un albero si illumina nel caso rilevi una certa sostanza; in questo modo è possibile osservare immediatamente se nell’aria è presente una certa sostanza inquinante o che possa scatenare una reazione allergica alla persona, se c’è stata una variazione nel PH della pelle o un aumento di temperatura, addirittura si potrà programmare il cerotto per rilasciare gradualmente medicine per le terapie a lungo termine.
Una tecnologia simile è stata utilizzata sempre dai ricercatori del MIT per creare una capsula intelligente, non poco più grande di una compressa di aspirina, per rilevare eventuali anomalie al tratto gastro-intestinale. Già oggi sono presenti delle capsule dotate di telecamera per monitorare l’intestino tenue e crasso dei pazienti, senza dover subire colonscopie o gastroscopie fastidiose e invasive.
Con le nuove scoperte e l’utilizzo di batteri modificati dall’ingegneria genetica è stato fatto un upgrade a queste capsule con telecamera già in uso, in modo da poter rilevare in un solo esame eventuali sostanze chimiche o modifiche a livello biochimico che una semplice telecamera non può rilevare. Queste nuove capsule sono dotate di batteri inseriti su un sensore, il tutto avvolto in una membrana semipermeabile per permettere alle sostanze di entrare, nel caso in cui i batteri rilevino qualche anomalie creano un segnale luminoso. A quel punto un transistor misura la quantità di luce emessa e trasmette l’informazione a un microprocessore, che a sua volta invia un segnale wireless a un computer o a uno smartphone.
I batteri che fanno da sensore, secondo i ricercatori, potrebbero essere ingegnerizzati per monitorare molecole infiammatorie e dunque l’andamento di malattie intestinali come il morbo di Crohn, oppure infezioni o addirittura forme tumorali dello stomaco e dell’intestino.
Grazie a queste scoperte e alle menti brillanti di molto scienziati e medici la cura del proprio benessere sta diventando sempre più semplice e sicura; molto probabilmente in un futuro non troppo lontano saremo tutti dotati di speciali chip medici per rilevare eventuali variazioni nel nostro corpo, così da poter accorgerci immediatamente dell’insorgere di qualche malattia o disturbo.
Beatrice Capoferri,
Redazione Milano.