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sabato, 23 Novembre, 2024

La lettura nell’anno della pandemia si digitalizza più che mai

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di Sara Mattucci

L’indagine pubblicata poco prima di Natale “La lettura e i consumi culturali nell’anno dell’emergenza” – condotta dal Centro per il libro e la lettura Cepell, Mibact e Aie, con la collaborazione di Pepe Research – ha rivelato che il 61% degli italiani ha letto almeno un libro nel 2020. Il 55% sceglie il formato cartaceo, il 12% ascolta audiolibri, mentre ben il 33% si riversa sull’e-book, il libro in formato digitale al quale è possibile avere accesso tramite una biblioteca virtuale che offre una scelta pressoché illimitata di testi. L’e-book, sempre più utilizzato da milioni di lettori in tutto il mondo, va oltre la sua semplice, canonica, funzione: oltre alla lettura, offre la possibilità tramite una connessione wi-fii di consultare mappe, articoli, documenti, carte d’imbarco ed è utilizzabile persino in acqua.
I reader elettronici rappresentano una scelta intelligente anche per l’ambiente. Secondo la Green Press Initiative (GPI) nel 2014 le aziende produttrici di libri erano responsabili dell’utilizzo dell’11% di acqua dolce sul totale usufruibile dalle industrie. La GPI stimava inoltre che le industrie di libri e giornali nel solo territorio statunitense, in un anno, contribuivano alla deforestazione di quasi 125 milioni di alberi. Un dispositivo polifunzionale, efficiente anche come ausilio al miglioramento della lettura (fra cui ingrandire i caratteri, modulare l’intensità della luminosità, evidenziare). Ad affermarlo uno studio pubblicato sulla rivista Plos One, in cui si osserva la velocità di lettura di 103 studenti dislessici delle scuole superiori. «A fare la differenza – hanno spiegato gli autori dello studio – è la capacità del dispositivo di visualizzare righe di testo anche estremamente brevi, così come la sua capacità di inserire spazio tra le parole».
L’avvento della digitalizzazione ha permesso al mondo dei libri di rimanere al passo durante questa pandemia. Ne è un esempio la scorsa edizione extra-ordinaria del Salone del libro di Torino, tenutasi sui canali social. In occasione della XXXIII edizione del prossimo maggio, il Salone ha creato una piattaforma digitale per presentare i temi centrali del dibattito 2021. Vita Nova – questo il nome dell’iniziativa – ha rappresentato un’occasione di incontro confronto e riflessione, non solo online, ma anche in loco nelle 30 librerie torinesi aderenti al progetto. In questo percorso di supporto alla filiera, ai librai e agli editori, grazie al sostegno della Regione Piemonte, sono stati distribuiti 12 mila buoni libro del valore di 10 € a docenti, giovani tra i 14 e i 25 anni, e lettori residenti o domiciliati in Piemonte. Un messaggio di forte resistenza, in cui la cultura ha trasceso – ancora una volta – i confini e le difficoltà.

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